Sindaci più amati d’Italia, Matteo Renzi al terzo posto.
LA RICERCA. A dirlo è la quindicesima edizione di Monitorcittà-Datamonitor, che si riferisce al primo semetre 2011: Renzi si aggiudica il gradino più basso del podio. Primo in classifica, secondo questo studio, è il sindaco di Torino Piero Fassino, seguito dal collega di Verona Flavio Tosi. Poi, appunto, Renzi.
PERCENTUALI. Quanto alle percentuali, Piero Fassino (Pd) guadagna il gradino più alto del podio con il 68,5%; al secondo posto Flavio Tosi (Lega Nord), primo cittadino di Verona, con il 67,6% (-0,5%), seguito da Matteo Renzi (Firenze, Pd) con il 65,9% (-1,7% rispetto alla precedente rilevazione). Appena fuori dal podio si piazza Vincenzo de Luca (Pd), sindaco di Salerno, che con un +3,9% sale al quarto posto con il 65,5%.
ALTRE CITTA’. Guardando un po’ in casa d’altri, la ricerca sottolinea il buon esordio di Luigi De Magistris (Napoli, Idv), che conquista il quinto posto con il 65% di consensi. In questa edizione sono 48 su 110 comuni capoluogo i sindaci che entrano nella ‘top 55%’ (ovvero quelli presi in considerazione dalla ricerca), tra cui sette new entry rispetto allo scorso semestre: Piero Fassino (Torino), Luigi De Magistris (Napoli), Giuseppe Casti (Carbonia), Massimo Zedda (Cagliari), Claudio Pedrotti (Pordenone), Roberto Cosolini (Trieste) e Demetrio Arena (Reggio Calabria), tutti provenienti dall’ultima tornata elettorale.
PARTI POLITICHE. I 48 sindaci presenti in classifica sono: 31 di centrosinistra e 17 di centrodestra; 19 del nord, 12 del centro e 17 del sud. Otto dei primi 10 sindaci nella ‘top 55%’ sono del Pd, gli altri 2 sono Tosi (Verona, Ln, secondo) e Michele Traversa (Catanzaro, Pdl, settimo). Gianni Alemanno, primo cittadino di Roma, occupa il 24esimo posto con il 58,2%, facendo registrare la crescita di consensi più cospicua (+4,9%) di questa edizione. Alemanno è appaiato a Michele Emiliano, sindaco di Bari, che però fa registrare un calo del 2,2%. Decimo, invece, il neo-presidente dell’Anci, Graziano Delrio (Reggio Emilia) con il 61,3%.
NESSUNA DONNA. Tra le “curiosità”, sottolineano gli autori della ricerca, c’è da registrare la totale assenza nelle graduatorie di sindaci donna.
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