venerdì, 19 Aprile 2024
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Rischio idrogeologico, Rossi: “Non moriremo per Maastricht”

Il presidente della Regione annuncia che la Toscana forzerà il patto di stabilità tenendo fuori 50 milioni di euro per le opere di difesa idraulica: “Basta alla burocrazia che mette a rischio i cittadini”

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La Toscana forzerà il patto di stabilità pur di stanziare 50 milioni di euro contro il rischio idrogeologico. Lo annuncia il presidente della Regione Enrico Rossi dopo la riunione di giunta. Una dichiarazione di guerra alla burocrazia che imprigiona risorse preziose per la messa in sicurezza del territorio, come sfortunatamente dimostrato in questi giorni dal disastro di Genova. E anche agli equilibri di bilancio imposti dagli accordi europei. “Non moriremo annegati per colpa di Maastricht”, dice risoluto Rossi.

sfida al patto di stabilità

“A partire da 2015 – dice Rossi – terremo 50 milioni di euro fuori da patto stabilità per provvedere alle opere necessarie contro il rischio idrogeologico. Accada quello che accada. Questi soldi li abbiamo, vogliamo spenderli perchè non vogliamo morire annegati per Maastricht”.  Il governatore si dice pronto a scrivere al presidente della Repubblica.

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E lancia un appello agli altri presidenti di Regione affinchè seguano il suo esempio. “Rispetteremo il patto se sarà alzato – dice –  e a questo sta lavorando il governo nazionale, sennò lo forzeremo volutamente. Visto che siamo in guerra, come dice il prefetto Gabrielli, mi appello a tutti i miei colleghi presidenti perché facciano così. Insieme potremo dire alla Merkel che l'Italia si rifiuta di annegare“.

Un guanto di sfida alla burocrazia e alle lungaggini che, aggiunge Rossi, “non possono continuare a mettere a i cittadini in condizioni di rischio”.

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opere commissariate

Non è tutto. Rossi chiede che i presidenti di Regione siano commissari per tutte le opere. “E' possibile farlo subito – dice il presidente – con un emendamento allo Sblocca Italia. In Toscana con la legge 35 ci siamo dati dei poteri che ci hanno permesso di commissariare opere bloccate, come le casse di espansione di Figline e dei Renai”.

Rossi annuncia che nei prossimi giorni saranno commissariate anche le opere affidate alla Provincia di Massa Carrara sul Carrione a Massa e sul Magra a Podenzana a quelle affidate al Consorzio di bonifica sud per la cassa di Castel di Pietro, a Grosseto. “Siamo andati avanti  – fa il punto – per la cassa della Querciola a Pistoia, per quella della Roffia a San Miniato. Registriamo ritardi per lo Scolmatore e per i Laghi Primavera, a Pistoia. A Montedoglio siamo fermi perchè aspettiamo da mesi la nomina del direttore”.

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gli impegni scritti sui manifesti

L'obiettivo è far procedere speditamente i lavori, senza intoppi, specie di natura burocratica. “Convocherò – dice Rossi –  tutti gli enti che devono rilasciare permessi e i ministeri interessati poi farò affiggere grandi manifesti dove trascriveremo gli impegni presi da ciascuno, perchè i cittadini lo sappiano. E se qualcuno non verrà alle riunioni lo farò sapere. Se si dovessero riscontrare ostacoli insuperabili a leggi vigenti manderò segnalazioni al presidente del Consiglio, che con lo Sblocca Italia potrà intervenire e correggere”.

L'Arno e Firenze

Rossi torna poi a chiedere al governo i 40 milioni che, aggiunti ai 40 già stanziati dalla Regione, consentirebbero di completare i lavori per la cassa di Figline e la diga di Levane. “Questi interventi – dice – metterebbero la città nelle condizioni di affrontare in ampia sicurezza un evento come quello del '66. Ma non me la sento di far passare ancora anni con il timore di quello che potrebbe accadere alla città se un simile evento si ripetesse. Proprio stamattina abbiamo trovato con il Comune un accordo per lo stoccaggio all'Anconella degli argini gonfiabili e delle paratie mobili che ci siamo impegnati ad affittare in tempi brevissimi con una trattativa privata e quindi ad acquistare in via definitiva.”

comunicazioni di criticità da rivedere

Per quanto riguarda la comunicazione delle criticità, e le definizioni “ordinaria, moderata ed elevata” utilizzate dal sistema nazionale e definite “arcaiche, inservibili e fuorvianti”, il presidente Rossi ha detto di aver parlato di questo problema con il prefetto Gabrielli per una loro revisione. “D'ora in poi – ha concluso – noi offriremo in primo luogo una descrizione, una specificazione puntuale delle previsioni. La classificazione nazionale la metteremo in fondo”.

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