lunedì, 18 Novembre 2024
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Blocco euro 5 a Firenze ad aprile? Si lavora per una proroga

Sul blocco dei diesel euro 5 a Firenze Regione Toscana e Palazzo Vecchio firmeranno un protocollo. Si pensa a regole "progressive". Critiche le associazioni di categoria

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Regione Toscana e Comune stanno lavorando alla proroga per evitare il blocco dei diesel euro 5 a Firenze, divieto di circolazione che – senza altri provvedimenti – scatterà il 24 aprile 2023. Dopo una lunga discussione si è giunti a questa soluzione: è stata fissata la data dello stop, che però potrà slittare in avanti secondo quanto previsto da un protocollo anti-smog che dovrà essere delineato nelle prossime settimane. Il presidente della Regione Eugenio Giani intanto parla di “progressività” del divieto.

La delibera sul blocco dei diesel euro 5 a Firenze dal 24 aprile 2023 e la proroga

La giunta toscana ha approvato lo scorso 13 marzo una delibera dove si stabilisce che il 24 aprile, in alcune zone di Firenze, sarà attivato il blocco dei diesel euro 5: nel testo però si precisa che ci potrà essere una proroga, dal momento che dovrà essere definito un cronoprogramma contenuto in un protocollo.

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Regione Toscana e Comune di Firenze dovranno sottoscrivere questo protocollo entro 30 giorni dall’adozione della delibera e quindi, si presume, dal 13 marzo. In una nota congiunta Regione Toscana e Comune di Firenze precisano di lavorare per trovare una linea di azione: il percorso è partito e l’obiettivo è appunto evitare lo stop dal 24 aprile in poi.

Ipotesi di orario

Al di là di quando scatterà il blocco degli euro 5 diesel a Firenze, è stata l’assessora all’ambiente della Regione Monia Monni a definire eventuali orari. I divieti intanto saranno a scaglioni e comunque, come da lei precisato, “riguarderanno aree limitate dal Comune, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30”, come già succede per i diesel euro 4. Monni ha spiegato che il lavoro di questi giorni è orientato a “far arrivare quanto prima i 10 milioni di risorse ministeriali che ci consentiranno di aiutare il Comune di Firenze nella realizzazione di importanti interventi sul trasporto pubblico locale e sulla mobilità sostenibile”. E ancora a “sostenere i cittadini con l’attivazione di importanti incentivi all’acquisto di vetture più efficienti”.

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Sul blocco degli euro 5 diesel a Firenze, l’assessore all’ambiente di Palazzo Vecchio Andrea Giorgio ha confermato il lavoro congiunto con la Regione “per definire prima del 24 aprile un protocollo che consenta di posticipare il termine di introduzione dei divieti”. Il lavoro sul protocollo era già stato annunciato ad inizio marzo: ora il tempo stringe.

Blocco “progressivo” degli euro 5 a Firenze

Tra le misure allo studio anche un blocco che non scatterà nello stesso momento per tutti i veicoli diesel euro 5, ma che sarà modulato in base all’età del mezzo. Prima si fermeranno le auto a gasolio euro 5 più vecchie, poi via via quelle più “giovani”.  Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, interpellato dai giornalisti sul tema del blocco dei diesel euro 5 a Firenze, ha dichiarato che “da qui al prossimo mese vi sarà un programma rispetto alla progressiva individuazione dei luoghi e la progressività sul piano degli anni in cui la macchina è entrata in circolazione per contenere gli effetti dell’inquinamento”.

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Il provvedimento è legato alle regole europee sulla qualità dell’aria e in particolare ai valori fuori dai limiti di legge del biossido di azoto sui viali di circonvallazione per quanto riguarda la centralina di viale Gramsci. Intanto la Cna Firenze Metropolitana esprime i suoi dubbi. “I veicoli interessati sono troppi perché si possa pensare ad una loro sostituzione in un mese – dice Giacomo Cioni, presidente dell’associazione di categoria –  per di più in un contesto che ha provato e sta provando imprese e cittadini. Più che incentivi, allo stato attuale, occorrono investimenti in infrastrutture“.

Cna chiede quindi interventi per nuovi parcheggi scambiatori, una rete capillare di colonnine di ricarica oltre all’equiparazione dei pendolari ai residenti, per quanto riguarda la politica degli ingressi in città (vedi il tema dello scudo verde), sia per gli eventuali incentivi all’acquisto di auto ecologiche.

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