Il ritorno dalle ferie estive e la ripresa delle attività quotidiane e del lavoro possono provocare stress. Soprattutto quando ci si trova in tempi rapidi a confrontarsi con i ritmi frenetici. Ma quali sono i sintomi della “sindrome da rientro” dalle vacanze? L’Ordine degli Psicologi della Toscana consiglia di ritagliarsi ancora degli spazi all’aria aperta per fare passeggiate o attività fisica.
Sindrome da rientro, i sintomi
La “sindrome da rientro” non si configura come una vera patologia piuttosto come una risposta psico-fisica al reinserimento in una quotidianità diversa dai ritmi rilassati delle vacanze. Secondo l’Istat colpirebbe oltre il 35% della popolazione e a esserne maggiormente esposte sono le persone nella fascia di età tra i 25 e i 45 anni.
I sintomi da “sindrome da rientro” dalle vacanze o “post-vacation blues” sono lievi, sia di natura fisica che psicologica. Stanchezza dopo le vacanze, tristezza, irritabilità, fluttuazione dell’umore sono alcuni dei possibili sintomi. Nei soggetti predisposti, potrebbe manifestarsi anche una depressione stagionale. Ma cosa causa tutto ciò? Le ragioni dietro la depressione e l’ansia da rientro potrebbero essere sia il termine delle vacanze sia un ritorno ai doveri e alle responsabilità che durante il periodo delle ferie potrebbero essere state accantonate.
Come affrontare il ritorno al lavoro senza accusare troppo stress?
L’Ordine degli Psicologi della Toscana ha delineato una serie di linee guida per affrontare con successo la “sindrome da rientro” dalle vacanze. “La parola chiave è gradualità,” afferma Maria Antonietta Gulino, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana. Una volta riconosciuti i sintomi da “sindrome da rientro” dalle vacanze Gulino consiglia una ripresa graduale del lavoro e della routine quotidiana. La paragona a guidare un’auto: “prima si inserisce la prima marcia, poi la seconda, la terza e così via, senza correre”.
Secondo Gulino le alte temperature estive possono compromettere il riposo ed è essenziale sfruttare i fine settimana successi al rientro dalle vacanze per prendere delle pause cercando di migliorare la qualità del sonno. Inoltre consiglia di limitare l’uso di televisori, tablet e smartphone, che ci tengono spesso al chiuso e iper concentrati. Al contrario dello smartphone, la lettura di un libro o di una rivista agevola un rilassamento graduale del corpo e della mente.
Inoltre, tornare alla “normalità” non dovrebbe escludere la possibilità di trascorrere del tempo all’aria aperta per passeggiate o attività fisica. “Non dobbiamo aspettare mesi per le prossime ferie e trovare spazio e tempo per attività e hobby che piacciono e gratificano: una passeggiata con amici, un cinema, una giornata fuori porta ad esempio” suggerisce Gulino. “Importante anche seguire un’alimentazione corretta e concedersi dell’attività fisica. Inoltre, godiamoci ancora la luce del sole. Durante le vacanze, in spiaggia o in montagna, il corpo si è abituato alla luce del sole e la luce artificiale dell’ufficio o di casa può causare stress. Passare dalla condizione di leggerezza estiva alla frenesia della quotidianità può nuocere al benessere psicologico. Concediamoci perciò delle pause all’aria aperta, anche pochi minuti oppure l’intera pausa pranzo, così da sgranchirsi le gambe, riattivare la circolazione e far riposare la mente. Il modo migliore per aiutare gradualmente l’organismo al cambiamento”.
La sindrome da rientro colpisce anche i bambini?
Anche i bambini e gli adolescenti possono accusare sintomi da “sindrome da rientro”. Disturbi in genere lievi e di breve durata determinati dal repentino cambiamento di stile della vita familiare e ambientale. Spesso si lega al sonno con difficoltà ad addormentarsi alla sera.
Possono coinvolgere anche l’alimentazione e in questo caso, i bambini, potrebbero mangiare poco o troppo. Per evitare questi disturbi gli esperti consigliano di puntare a rendere più facile e meno stressante il rientro a casa. Gradualità è la parola d’ordine così da riprendere un po’ alla volta i ritmi e le incombenze della vita quotidiana pre-vacanze. Il suggerimento è poi di rivolgersi a un professionista se si stanno affrontando situazioni o problemi con un impatto significativo sulla propria vita quotidiana.