I due coniugi, 66 anni il marito, originario di Firenze, 62 la moglie, nata ad Empoli, erano i gestori di un deposito fiscale di tabacchi lavorati ad Empoli. In due anni, 2008 e 2009, hanno sottratto dai magazzini circa 500.000 pacchetti di sigarette, che poi rivendevano in nero a varie tabaccherie dell’empolese. Per non destare sospetti ed evitare i controlli delle forze dell’ordine, i due emettevano regolarmente le fatture della vendita, che portavano con sé nel tragitto dal magazzino alle rivendite di tabacchi. Vendute le sigarette, le fatture venivano subito cancellate dalle scritture contabili con un documento di ‘storno’.
Per nascondere la mancanza dei pacchetti di sigarette nelle scatole del magazzino riempivano i vuoti nelle confezioni con rotoli di carta igienica. Le scatole ‘svuotate’ venivano poi avvolte con una pellicola trasparente identica a quella usata per confezionare i colli destinati al deposito e nascoste su degli scaffali dietro una fila di scatole piene.
Dall’analisi della documentazione bancaria dei due arrestati sono emersi versamenti in contanti sul conto corrente della moglie per circa 2 milioni di euro. Altro denaro girava tra i conti correnti personali e quelli della figlia o della madre della donna. La vendita in nero dei tabacchi ha portato a un’evasione per l’erario di oltre 1,8 milioni di euro tra accise, Iva e dazi doganali. I coniugi avrebbero accumulato invece circa 1 milione di euro di proventi illeciti. Rischiano ora una pena da 2 a 10 anni.