mercoledì, 12 Febbraio 2025
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Suicidio assistito: come funziona la legge toscana sul fine vita

La norma fissa tempi e modi per i malati terminali che faranno domanda del suicidio medicalmente assistito alle Asl. Il costo sarà a carico del sistema sanitario

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La legge toscana sul fine vita è la prima norma in Italia che regola il suicidio medicalmente assistito, fissando come funziona la procedura di richiesta del farmaco e i tempi di valutazione e somministrazione. Dopo un dibattito durato due giorni, il Consiglio regionale ha approvato il testo l’11 febbraio con 23 voti favorevoli e 13 contrari. La norma è nata dall’iniziativa popolare dell’associazione Luca Coscioni e di Marco Cappato, presentata in tutte le regioni. In Toscana ha raccolto oltre 10mila firme. Rispetto al testo depositato a marzo, durante il passaggio  in aula, sono state apportate alcune modifiche con una dozzina di emendamenti, per chiarire in particolare i tempi e i requisiti.

I requisiti previsti dalla legge toscana sul fine vita

Dopo numerosi casi, la legge regionale sul fine vita approvata in Toscana arriva a seguito della sentenza n° 242 della Corte Costituzionale del 12 novembre 2019, che ha dichiarato non punibile chi agevola l’esecuzione del suicidio assistito di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da malattia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, ma in grado di intendere e di volere.

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La norma toscana, nella parte dei requisiti per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, si rifà quindi a questa sentenza, che definisce chi può fare richiesta. In particolare le condizioni fissate dalla Consulta sono le seguenti:

  • Persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale;
  • Soggetto affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili;
  • Paziente pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli;
  • Soggetto capace di esprimere un proposito sul suicidio assistito, formatosi in modo libero e autonomo, chiaro e univoco.

Come funziona il suicidio assistito in Toscana

La legge toscana sul fine vita fissa la procedura e i tempi: il malato potrà presentare domanda semplificata al direttore della Asl per richiedere l’accesso al suicidio assistito e, in caso di esito favorevole, la procedura dovrà concludersi in poco più di un mese, 37 giorni per l’esattezza.

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La decisione dipenderà dalla Commissione multidisciplinare permanente (medica ed etica) che dovrà essere istituita nelle aziende sanitarie. Questo organo verificherà i requisiti del malato, in base ai paletti fissati dalla Corte Costituzionale, e dovrà dare risposta entro 20 giorni. In caso di esito positivo nei successivi 10 giorni andranno definite le modalità, individuando il personale medico e infermieristico (per cui è sempre prevista la libertà di non aderire per motivi etici e di coscienza) e il farmaco da somministrare per il suicidio assistito.

Entro altri 7 giorni si passerà all’attuazione, con l’Asl che assicurerà il supporto tecnico, sanitario e farmacologico. Finora il costo del suicidio assistito era a carico delle famiglie: la legge toscana indica che il fine vita sarà gratis per chi ne ha diritto, in quanto a carico del sistema sanitario regionale, come prestazione extra Lea (livelli essenziali di assistenza). Non si potranno però superare i 10mila euro di spesa l’anno: questa la cifra stanziata per 3 anni dal Consiglio regionale.

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