sabato, 27 Luglio 2024
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Il suicidio assistito di Massimiliano, in Svizzera

Massimiliano, affetto da sclerosi multipla, è stato accompagnato per il suicidio assistito fuori dai confini nazionali

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Massimiliano, toscano affetto da sclerosi multipla, aveva chiesto di morire in Italia. Ciò però non è stato possibile e così è morto ieri in una clinica svizzera tramite suicidio assistito. A darne notizia l’associazione Coscioni a cui l’uomo, non più autonomo, si era rivolto.

Il suicidio assistito di Massimiliano

Troppi i dolori, troppa la sofferenza e così Massimiliano ha scelto il suicidio assistito. Per farlo è stato accompagnato in Svizzera da Felicetta Maltese, 71 anni, iscritta all’associazione e attivista della campagna Eutanasia Legale e da Chiara Lalli: entrambe oggi andranno a denunciarsi ai carabinieri di Firenze. E naturalmente non mancherà Marco Cappato, sempre in prima fila per battaglie di diritti come questa.

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Massimiliano non ha scelto la Svizzera per il suicidio assistito. Ci è dovuto andare, spiega l’associazione. E questo perché in Italia non avrebbe potuto fare la stessa cosa in quanto privo di uno dei requisiti della sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato/Dj Fabo. Appena saputo di non poter rientrare nei requisiti aveva fatto un appello mostrando la sua sofferenza, raccontando di essere “intrappolato in un corpo che non funziona più”.

L’ultimo messaggio

Prima di morire tramite suicidio assistito Massimiliano ha lasciato un ultimo video messaggio: “Sono quasi completamente paralizzato e faccio fatica anche a parlare – è il contenuto del messaggio -. Da un paio di anni siccome non ce la faccio più ho iniziato a documentarmi su internet su metodi di suicidio indolore e, finalmente, ho raggiunto il mio sogno. Peccato che non l’ho raggiunto in Italia, ma mi tocca andare all’estero: perché non posso farlo qui in Italia? A casa mia, anche in un ospedale, con i parenti, gli amici vicino. No, devo andarmene in Svizzera. Non mi sembra una cosa logica questa. Sono costretto ad andarmene via, per andarmene via”. Qui sotto il video-messaggio.

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