Per tutto il giorno si confronteranno politici, giuristi, esperti di diritti umani e rappresentanti di associazioni che operano in questo campo. L’obiettivo, appunto, è quello di arrivare presto ad avere questo nuovo organismo che possa affiancare il governo regionale e fare indagini, ricerche e denunce nel campo dei diritti umani.
L’iniziativa, dal titolo ‘Diritto al futuro’, è stata presentata dal presidente del consiglio comunale fiorentino Eugenio Giani, dalla presidente della commissione pace e diritti umani del Comune Susanna Agostini, dalla presidente del consiglio comunale di Pisa e coordinatrice dei presidenti delle assemblee legislative comunali toscane Titina Maccioni, e dal presidente del consiglio del Comune di Scandicci Fausto Merlotti. Il convegno è tra l’altro in collaborazione con l’associazione Articolo 28, che prende il nome dall’articolo 28 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 (“ogni individuo ha diritto a un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati”).
Il convegno si svolgerà nel Salone dei Dugento nel pomeriggio. La mattina è previsto un incontro di lavoro dove sarà elaborato un ordine del giorno che allega una proposta di delibera regionale per l’istituzione della consulta: la volontà dei promotori è quella di far approvare il più possibile questo atto, ma già basteranno Firenze, Pisa e Scandicci per poter poi arrivare, sotto forma di proposta di legge di iniziativa popolare (“Servono 5000 firme – ha spiegato Merlotti – oppure il sì di almeno 3 consigli comunali”), al voto in Regione Toscana e al successivo varo della consulta. Nel pomeriggio sono già previsti gli interventi di Giani, Agostini, Maccioni, ma anche dell’assessore regionale al welfare Salvatore Allocca e del presidente dell’Anci Toscana Alessandro Cosimi.
“La Toscana – hanno detto Maccioni e Giani – è la prima regione in Italia ad avviare un percorso di questo tipo. L’obiettivo del convegno, oltre che ad elaborare l’ordine del giorno, è anche quello di far conoscere questa iniziativa e di creare una rete di Comuni a sostegno della consulta”. “Il nostro percorso – ha sottolineato Agostini – è seguito con molta attenzione ed interesse dalla commissione diritti umani del Senato e dal suo presidente Pietro Marcenaro”.