Il giovane, studente di filosofia, partecipò alla Primavera di Praga che nel giro di pochi mesi fu repressa militarmente dalle truppe dell’Unione Sovietica e degli altri Paesi che aderirono al Patto di Varsavia, ad eccezione della Romania.
Contro la repressione, Palach fondò un gruppo di volontari anti-Urss per poi uccidersi, imbevendosi di benzina e appicandosi fuoco in piazza San Venceslao a Praga il 16 gennaio 1969. Dal rogo salvò i suoi appunti e gli articoli, in cui manifestava la propria posizione politica: “Poiché i nostri popoli sono sull’orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa“.
“Alla città di Firenze, da sempre portatrice degli ideali di pace e di libertà – ha affermato l’assessore Giani – non poteva mancare una strada con il nome di Palach divenuto un eroe e simbolo della libertà. Si tratta di un riconoscimento a un ragazzo di soli ventuno anni che sacrificò la sua stessa vita per dare voce alla causa e agli ideali in cui credeva”.
“Siamo orgogliosi – ha continuato Giani – che una strada della nostra città porti il nome di questo giovane che ha dedicato la sua vita all’impegno civile. Questa strada si interseca con un’altra, viale XI Agosto, che per Firenze rappresenta una data storica perché coincide con la liberazione della nostra città avvenuta nel 1944. Due strade che rappresentano, quindi, un simbolo di libertà“.