sabato, 20 Aprile 2024
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Via il cancro e protesi al pene, rivoluzionario intervento a Firenze

La doppia operazione anti-impotenza è stata eseguita all'ospedale Santissima Annunziata su un paziente di 60 anni affetto da tumore alla prostata.

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Tolto il cancro alla prostata ed impiantata una protesi al pene che renderà l’impotenza solo un incubo lontano.

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DOPPIO INTERVENTO. Il doppio rivoluzionario intervento chirurgico è avvenuto all’ospedale Santissima Annunziata di Firenze. A metterlo a punto l’equipe guidata dal professor Riccardo Bartoletti, urologo dell’Ateneo fiorentino che opera nella struttura dell’Azienda sanitaria di Firenze, affiancato dal dottor Nicola Mondaini. Il loro lavoro ha consentito di impiantare su un paziente una “protesi peniena” contemporaneamente alla prostatectomia radicale extraperitoneale.

RIMOZIONE TUMORE E PROTESI. In altre parole mentre è stato asportato il tumore che aveva aggredito in maniera estesa la prostata di un uomo di 60 anni, gli sono stati impiantati un serbatoio, una pompetta e due cilindri in silicone rivestiti da uno strato antibiotico che fanno da corpo cavernoso in grado di permettere all’uomo di avere erezioni e una vita sessuale normale.

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IN LAPAROSCOPIA. E tutto questo in laparoscopia, con appena 5 forellini addominali, necessari anche solo per l’intervento base alla prostata, ed uno a livello dello scroto, che a 28 giorni dall’intervento non mostrano nemmeno una cicatrice.

I PRIMI PAZIENTI. Un vero successo per un’operazioneche fino a poco tempo fa era considerata impraticabile e piena di controindicazioni. Adesso, invece, gli urologi fiorentini l’hanno ripetuta  su due pazienti più giovani e ne programmeranno altre 2 nelle prossime settimane.A un mese circa dagli interventi, due dei tre pazienti erano completamente continenti e in grado di avere una sessualità come prima dell’operazione, e solo uno è ancora sotto controllo dei medici in attesa della completa guarigione.

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RIMEDIO CONTRO L’IMPOTENZA. «L’assoluta novità dell’intervento – dice il professor Riccardo Bartoletti dell’Università di Firenze – è data dalla simultaneità dell’asportazione del tumore con l’impianto di tutte le componenti della protesi. Finora nel 50% dei casi di prostatectomia in cui non è possibile conservare i fasci nervosi essenziali per il meccanismo dell’erezione, una protesi peniena veniva impiantata solo dopo 2-3 anni dalla rimozione del tumore”.

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