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Recensione Album Negramaro “Casa 69”

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Il quinto album dei Negramaro, Casa 69, esce a distanza di tre anni dall’ultimo.

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Ha visto la luce a metà novembre dello scorso anno per l’etichetta Sugar e ha al suo interno 16 – 18 tracce (dipende dall’edizione acquistata) che ne fanno sulla carta un album imponente, dove i testi delle canzoni sono tutti scritti dal carismatico front man, Giuliano Sangiorgi.

Il disco della band salentina si ascolta con piacere e non affronta tematiche banalotte: l’ argomento cardine è infatti l’incomunicabilità dell’animale uomo verso i suoi simili. Si parte con Io non lascio traccia, omaggio all’artista Carmelo Bene, anch’egli di origine salentina, che recita nella parte finale del brano.

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L’uomo è raffigurato come il cuore della copertina che senza le sue varie diramazioni non potrebbe vivere, perchè da solo “non lascia traccia come pioggia sulla neve”.

Sing-hiozzo è stato il primo singolo estratto, ma secondo molti e mi sento di appoggiare questa tesi, è probabilmente il pezzo più debole di Casa 69. C’è da chiedersi come le case discografiche scelgano i singoli di lancio.

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Voglio molto di più fa parte della colonna sonora del film di Placido Vallanzasca- Gli angeli del male e Londra brucia è, a mio parere, il pezzo più interessante nella sua claustrofobia musicale.

Pezzi coraggiosi sono Dopo di me e E’ tanto che dormo: le intuizioni e le scelte melodiche sono molto buone e gli arrangiamenti perfetti come la pulizia del suono.

Ovviamente non possono mancare le ballate per poter ancora più spazio a Sangiorgi: Apollo 11 dove il cantante si destreggia in un piano voce molto caldo e poi Basta così in coppia nuovamente con Elisa, dove le loro belle voci sono sostenute e abbracciate dall’orchestra del sempre bravo Mauro Pagani.

Senza dubbio interessante anche Il gabbiano quasi un’ operetta rock che ricorda lo stile dei Muse.

L’impressione generale è che i Negramaro abbiamo realizzato un lavoro molto ambizioso, ma anche risoluto e riuscito. Casa 69 non è di facile ascolto e va riascoltato più volte per apprezzarlo a pieno. Il sound che la band sta ricercando li rende fortemente riconoscibili, forse commerciali sotto alcuni aspetti, ma li mantiene al disopra di diverse spanne su molte altre band ed artisti ancorati al trito e ritrito.

Forse l’unica pecca può essere il fatto che i pezzi sono un po’ troppi: una tracklist minore avrebbe dato più respiro agli intenti finali.

Il Concerto dei Negramaro avrebbe dovuto svolgersi al Nelson Mandela l’11 aprile, ma è stato rinviato al 30 ottobre. I fan abbiano pazienza.

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