domenica, 15 Dicembre 2024
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”Attaccante nato”, in scena la vita (e la battaglia) di Borgonovo

La prima nazionale dello spettacolo è in programma venerdì 6 febbraio (in replica sabato 7) al Teatrodante Carlo Monni

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La vita (e la battaglia) di Stefano Borgonovo vanno in scena. Debutterà venerdì 6 febbraio (in replica sabato 7) al Teatrodante Carlo Monni (ore 21, piazza Dante 23, Campi Bisenzio) lo spettacolo di Andrea Bruno Savelli “Attaccante nato”, tratto dall’omonimo libro scritto da Borgonovo insieme al giornalista Alessandro Alciato (edito da Rizzoli nel 2010). Uno spettacolo che racconta la vita del centravanti, una carriera luminosa in Serie A in squadre quali Fiorentina e Milan, e la sua lotta contro la Sla, causa della sua scomparsa prematura, avvenuta a 49 anni, nel giugno del 2013.

lo spettacolo

Sarà l'attore Massimo Poggio, volto noto televisivo e cinematografico, a interpretare Borgonovo nella prima nazionale dello spettacolo. L’evento è una produzione del Teatrodante Carlo Monni, in collaborazione con il Comune di Campi Bisenzio e con la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, diretta da Chantal Borgonovo. Sul palco, insieme a Massimo Poggio, ci saranno Caterina Carpinella, Massimo Grigò, Nicola Pecci, Andrea Bruno Savelli e Vanessa De Feo.

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fuori e dentro al campo

“Attaccante nato” – viene spiegato – alterna, come in un girotondo, le vicende di Borgonovo come sportivo e come grande uomo. Come calciatore, dagli esordi con il Como e la Sambenedettese, all’incontro con Silvio Berlusconi e al salto in A con il Milan e con la Fiorentina (in coppia d'attacco con Roberto Baggio).

A questo, si avvicenda la coraggiosa lotta di Borgonovo contro il tunnel di una malattia come la Sla, una patologia feroce quanto vigliacca che gradualmente paralizza il corpo, lasciando vigile la mente, e che non a caso lui chiama “La stronza”. Attaccante nato è l’ascesa, la caduta e la battaglia di uno sportivo che conosce bene il suo destino, ma non vi si arrende, per il bene suo e di tutti gli altri malati, facendo del suo corpo e del suo caso una bandiera. Il 5 settembre 2008 Borgonovo annuncia pubblicamente di aver contratto la malattia e, nello stesso periodo, apre la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, che raccoglie fondi per la ricerca sulla Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica).

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Tra il male e Borgonovo è un duello senza esclusione di colpi, ma Borgonovo è un grande guerriero, non cede alla rassegnazione, è incapace di compatirsi, nato per attaccare, anche quando riesce a parlare solo con un sintetizzatore vocale, fino a muovere solo le pupille. È così che detta il libro, attraverso un computer comandato dal suo sguardo.

la storia

Una storia tragica che, con la regia di Andrea Bruno Savelli, riesce a essere di volta in volta tenera, coinvolgente, divertente, persino lieve, come Borgonovo sapeva essere. Perché c’è qualcosa che “la stronza” non scalfisce, ed è la mente lucida e la forza d’animo di Stefano, in uno spettacolo che si rivela essere un potente inno alla vita, all’amore per la famiglia, gli amici, lo sport. “E poi mi piace ridere, ancora adesso che all’apparenza non ne avrei motivo. Non sono cambiato da questo punto di vista, felice di essere felice, nonostante tutto. Ho imparato ad apprezzare ciò che mi è rimasto. Gli amici, le sensazioni positive, qualche raro movimento. Prendo il buono della vita e mi sento comunque fortunato, so che addirittura c’è chi ha meno di me. Quindi rido”, scrive Borgonovo nel libro.

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