La Fontana del Nettuno di Firenze riaccende i suoi giochi d’acqua e torna all’antico splendore. L’inaugurazione del “Biancone”, in occasione del Capodanno fiorentino, ha visto in piazza della Signoria una grande festa con luci, musica e acrobazie. Da una parte la ricostruzione storica di Philippe Daverio, dall’altra uno spettacolo che ha messo insieme note, teatro e coreografie a cura del Maggio musicale fiorentino.
Il restauro, iniziato nel febbraio del 2017, ha consentito di ripulire la fontana e le statue che la decorano, ma anche ha permesso di rinnovare l’impianto idraulico e i giochi d’acqua, che erano “fermi” da oltre 30 anni. L’opera di Bartolomeo Ammannati ha adesso anche una nuova illuminazione notturna e un sistema di videosorveglianza.
Ferragamo e l’Art bonus
Gli interventi, per un milione e mezzo di euro, sono stati finanziati totalmente dalla casa di moda Salvatore Ferragamo, grazie all’art bonus. “Finalmente – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella – restituiamo alla città uno dei suoi simboli più amati: dopo questo restauro la fontana dell’Ammannati è veramente splendente e bellissima. Siamo felici che adesso tutti potranno nuovamente ammirarla e che la fontana torni ad animarsi con nuovi getti d’acqua coreografici che finalmente hanno tutta la potenza pensata dallo scultore e che non potranno non affascinare i visitatori”.
Dal 2014 al 2019 il Comune di Firenze ha investito 66,5 milioni di euro nel restauro del patrimonio culturale, il 27% dei fondi è arrivato da privati grazie all’Art bonus e all’iniziativa Florence I Care.
La fontana del Nettuno
Si tratta della prima fontana pubblica realizzata a Firenze grazie a un concorso bandito dal granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici nel 1559, che vide un testa a testa tra Benvenuto Cellini e Bartolomeo Ammannati. La costruzione avvenne tra il 1560 e 1574, ma l’opera fu inaugurata quando ancora non era del tutto conclusa, in occasione delle nozze tra Francesco I de’ Medici e la granduchessa Giovanna d’Austria, il 18 dicembre del 1565.
La storia del Nettuno è stata piuttosto travagliata con i primi danni documentati che risalgono addirittura al 1592. Nell’Ottocento fu rubata una statua raffigurante un fauno, le zampe dei cavalli sono state invece spezzate più volte durante gli anni Ottanta, mentre il Biancone ha “perso” la mano destra nel 2005 quando due ragazzi tentarono di scalare la statua.