Tailleur, camicetta di seta e tacco dodici prima; abiti da lavoro, guanti e zappa adesso. Rosalba fino a 6 anni fa era export manager di un’importante azienda italiana di mobili e viaggiava per il mondo. Oggi è una contadina urbana che coltiva un ettaro di terreno in quel fazzoletto di campagna che esiste tra via dell’Argingrosso e l’Arno, all’altezza dell’incrocio con via Gubbio, alla prima periferia di Firenze.
Ogni mattina si sveglia alle quattro e mezzo, poi è indaffarata fino all’imbrunire tra vendita diretta e consegne porta a porta delle sue “verdurine”, come le chiama affettuosamente. Un bell’impegno, ma parla del suo lavoro con un gran sorriso. “Mi dà tante soddisfazioni, perché ho costruito qualcosa di mio: è stato uno stimolo per superare quei momenti bui in cui ti senti persa e in cui ogni cosa sembra perdere senso”, racconta.
Una passione ricevuta “in eredità”
Rosalba ha rispolverato una passione che le ha lasciato in eredità il marito, portato via da una grave malattia 8 anni fa. Nel 2012 un’altra brutta tegola per lei. La crisi, i numeri che non tornano, il licenziamento dopo una vita di lavoro come dirigente. Rosalba si ritrova a 55 anni senza un impiego, parla quattro lingue, è troppo qualificata per trovare un’occupazione analoga.
“Allora ho deciso di far rinascere questa azienda agricola storica, che esiste all’Argingrosso almeno dall’inizio del Novecento, legata alla famiglia di mio marito. Con la sua morte questa realtà rischiava di scomparire”. Rosalba ha così aperto anche alla vendita diretta, ribattezzando la colonica e il terreno che si trova proprio accanto ai campi da golf “Podere Nannucci Silvano”, in memoria del coniuge scomparso. “Quando lavoro in serra lo sento sempre accanto a me”, confessa.
Una vita da contadina urbana
La contadina dell’Argingrosso si dà un gran da fare, fornisce i suoi prodotti alla cooperativa di Legnaia, fa parte della rete Campagna Amica di Coldiretti, durante la bella stagione affitta il giardino per feste e compleanni. E poi c’è la routine: ogni mattina, dal lunedì al sabato, apre il cancello del podere per accogliere i clienti sotto il gazebo dell’ortofrutta, coglie sul momento anche in base alle richieste. Nel pomeriggio parte con il furgoncino per le consegne a domicilio a Firenze, come a Calenzano e Montelupo.
“Non posso competere con i prezzi della grande distribuzione – spiega –, ma i miei clienti sono molto attenti alla qualità: mi impegno a coltivare limitando al massimo i trattamenti”. Ogni tanto in questi campi mettono piede anche degli ospiti speciali: ex dirigenti di aziende che, rimasti senza un lavoro, cercano di fare come Rosalba. Ripartire dalla terra.