Una buona partenza per i saldi. Lo dice Confcommercio Toscana, secondo cui i saldi invernali 2014 si sono aperti, nella nostra regione, con una spinta molto forte, in qualche caso addirittura superiore a quella degli altri anni. “Merito dei media, che hanno dato grande risalto all’inizio delle vendite di fine stagione, ma merito anche della coincidenza fra la data di apertura dei saldi, il 4 gennaio, e il weekend lungo della Befana, che ha concesso a molte persone l’opportunità di guardarsi intorno e fare shopping con calma”, spiega il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. Gli acquisti – viene spiegato – sono andati molto bene sabato e domenica, mentre appena un lieve calo si è registrato nei centri della regione il giorno dell’Epifania, quando molti hanno preferito concentrarsi sulla festa in famiglia. Sempre alta, invece, l’affluenza di clienti nelle maggiori località turistiche, dove molti visitatori sono rimasti anche per la Befana.
GLI ACQUISTI. “Le prime tre settimane saranno quelle decisive, poi la spinta dei saldi è destinata ad affievolirsi come ogni anno – aggiunge Marinoni – a meno che non arrivi un’ondata di grande freddo a risollevare ancora le vendite dei capi invernali”. Secondo l’indagine di Confcommercio Toscana, i prodotti più acquistati a saldo in questi primi giorni sono stati, nell’ordine, giubbotteria, maglieria, calzature e borse. “I clienti sono sempre più preparati, anche grazie a internet: entrano in negozio con le idee molto chiare sui capi da cercare – nota Marinoni – a fianco di questi clienti, che affrontano i saldi in maniera scientifica, ci sono poi altri tipi di clienti, che cedono ad acquisti di impulso ma di entità molto contenuta. E questo spiega le file di fronte ai negozi di intimo low cost”.
BUDGET. “I saldi sono un rito a cui tutti vogliono partecipare, un fenomeno trasversale per età o ceto sociale. Dieci anni fa i clienti principali erano adulti, soprattutto padri e madri che facevano acquisti per tutta la famiglia. Adesso i saldi interessano tutti, perfino i giovanissimi che ovviamente hanno capacità di spesa più limitata”, continua. Secondo alcuni operatori, la prima impressione è che i toscani abbiano limato più il budget per i regali di Natale che per gli acquisti a saldo. “Il rinnovo del guardaroba, soprattutto per le famiglie con bimbi piccoli, è quasi obbligatorio: quindi dovendo scegliere qualcuno ha preferito lasciare un po’ di soldi da parte per i saldi”, viene spiegato ancora.
SPESA. E’ di 340 euro l’importo che ogni famiglia toscana destinerà ai saldi, secondo le stime previsionali della Confcommercio regionale: “Poco più della media nazionale, ma pur sempre in calo di oltre il dieci per cento rispetto a tre anni fa. Non poteva essere altrimenti, in un quadro di consumi interni al palo. Anche chi non ha subito i colpi della crisi sta fermo: a frenare l’entusiasmo restano sempre l’incertezza sul futuro e la pressione fiscale, che ancora per il 2014 non è affatto chiara”. Due sono le categorie di clienti che entrano in negozio in questo periodo: “Quella abituale, che completa il rinnovo del guardaroba negli stessi negozi dove fa acquisti durante l’anno, e poi quella occasionale, che arriva proprio per approfittare degli sconti. In ogni caso, per i negozianti è l’occasione di farsi conoscere da un giro più ampio di clientela”.
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