Alla fine il responsabile è stato trovato. Aveva fatto scalpore, aveva provocato sdegno e indignazione la brutta storia del cane morente gettato in un cassonetto (LE FOTO) di Firenze. Ebbene, l’autore di quel gesto ha ora un nome e un volto.
IL RESPONSABILE. E tutto questo grazie anche alla collaborazione dei cittadini, come spiega l’Enpa. “Dal momento in cui l’Enpa ha lanciato un appello alla cittadinanza per riferire elementi utili all’individuazione della persona che la settimana scorsa aveva abbandonato morente in un cassonetto dell’immondizia chiuso in un sacco un anziano cane cocker, i centralini delle guardie zoofile di Firenze sono stati inondati da centinaia di segnalazioni, ben 320 – viene spiegato – Su alcune di queste, dopo le necessarie verifiche, si sono concentrate le attività investigative del Sista, lo speciale nucleo investigativo delle guardie Enpa di Firenze. Dopo una serie di riscontri, di testimonianze e di verifiche con persone in grado di riferire sull’episodio e con l’anagrafe canina della Asl veterinaria fiorentina (controllo di 300 tabulati di cani cocker iscritti nell’area fiorentina) le guardie zoofile hanno stretto il cerchio su una persona, un anziano ottantenne residente a Campi Bisenzio”.
LA GIUSTIFICAZIONE. E’ stato lui, dunque, a gettare il cane nel cassonetto. L’anziano è stato identificato nella serata di ieri e – racconta l’Enpa – ha spiegato che pensava che l’animale fosse morto e che per questo lo aveva buttato nel cassonetto. L’ottantenne dovrà ora rispondere dei reati di maltrattamento, abbandono e atti crudeli nei confronti di animali alla Procura della Repubblica.
“CONDANNA ESEMPLARE”. “Per l’autore di un gesto così spietato, l’Enpa chiede una condanna esemplare: abbandonare un animale con il quale si è condivisa una vita e non sostenerlo nel momento di maggior bisogno denota una tale malvagità da far pensare che la psicologia di queste persone soffra di gravi disturbi e deficit che potrebbero essere pericolosi anche per gli uomini”: questo il commento della presidente nazionale di Enpa Carla Rocchi.
RINGRAZIAMENTI. Intanto, l’Enpa di Firenze ringrazia i cittadini per la sensibilità e il senso civico dimostrato. Senza il loro contributo – viene spiegato – il caso non sarebbe stato risolto in tempi così rapidi. Un ringraziamento – viene aggiunto – va anche al comando stazione dei carabinieri di Peretola.
L’ANIMALE. Il cane è tuttora accudito nell’ambito del sistema di controllo del randagismo organizzato dalla Azienda Sanitaria di Firenze per il Comune di Firenze in collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari. L’animale, il cui nome è risultato essere “Mignon”, è tuttora ricoverato in una clinica veterinaria ancora in precarie condizioni. La settimana prossima sarà sottoposto a una Tac, visto il perdurare di gravi sintomi neurologici.