venerdì, 25 Aprile 2025
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Cascine, il trasloco del mercato “non s’ha da fare”

Ultimo ad aggiungersi alla lista dei problemi, sebbene la situazione sembri risolta, quello dei rifiuti e degli scarti del mercato che, in giornate ventose, finiscono nel parco o, nei casi peggiori, si incastrano lungo le sponde o cadono nel letto del fiume. Una vicenda nata, sembra, in seguito a un video girato da un cittadino e messo su YouTube, e da una segnalazione fatta dalla stessa persona al consigliere di Forza Italia Jacopo Bianchi. “Sì, io l’ho visto – dice Patrizio Giusti, responsabile servizi igiene urbana del Quadrifoglio – la polemica è nata a seguito del mercato di Natale, soffiava vento forte, e la pulizia non è avvenuta subito ma con circa 48 ore di ritardo dato che era periodo di vacanza. Il fatto è che, se tira la tramontana, i 20 metri sotto la passerella si riempiono di cartacce, giornali e nylon sparsi”.
Alla fine spunta l’ipotesi di spostare il mercato. A ventilarla lo stesso presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi, che però precisa: “La mia è stata una provocazione, dato che sono un sostenitore del mercato delle Cascine. Mi preme fare un appello alla collaborazione per non alimentare queste proteste e al senso di responsabilità degli operatori”. Per chi invece con i rifiuti ci lavora tutti i giorni, come per Stefano del Quadrifoglio, sembra sia avvenuta “un’eccessiva drammatizzazione”. “E’ stato un episodio sporadico. Può succedere quando tira vento forte, che porta lo sporco sempre nel solito punto, dove sbuca la passerella – spiega Stefano – in più, quest’anno c’è stata mancanza d’acqua e tutto è più evidente. La situazione è migliorata da qualche anno, gli esercenti stanno collaborando, e si sta andando sulla strada giusta”. Patrizio Giusti, responsabile servizi igiene urbana del Quadrifoglio, ci tiene a precisare: “La pulizia dell’argine viene fatta in maniera sistematica, prima era il giorno successivo al mercato, e ora il giorno stesso. La pulizia dei giornali che si infilano nelle siepi avviene il mercoledì mattina. Inoltre, da circa due anni abbiamo cominciato a distribuire agli ambulanti i sacchi per la raccolta differenziata”.
Appare irrealistica, dunque, almeno per il momento, l’idea di spostare il mercato. Per Lapo Contini, Confesercenti, quella nata sul mercato delle Cascine è una polemica gratuita, dato che al momento “non ci sono soluzioni alternative dove mettere più di trecento banchi”, mentre Stefano del Quadrifoglio evidenzia che “il problema del vento c’è qui come all’Argingrosso”. Anche Francesca, una cliente “affezionata” delle storiche bancarelle del martedì, ha le idee chiare in proposito. “Se lo spostassero perderebbe tutto – dice – il bello qui è che fai una passeggiata, prendi qualcosa da mangiare e giri tra i banchi. Io vengo soprattutto per vestiti e scarpe, che costano un po’ meno degli altri mercati del centro”. Risolto il problema della pulizia del dopo-mercato, rimangono però le difficoltà economiche e logistiche. “I lavori per la tramvia – spiega ancora Contini – protraendosi dal 2004, hanno creato qualche problema di accessibilità dal lato del Ponte alla Vittoria, ma a lavori terminati il nuovo ponte dovrebbe garantire un accesso migliore, rivalorizzando così il mercato”.

Il Rock Contest festeggia i suoi primi 20 anni

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Dopo il primo appuntamento, tenutosi lo scorso 21 febbraio all’Auditorium Flog di Firenze, la prossima “data” da non perdere è in programma il 12 aprile al Saschall con i Gogol Bordello: sarà un evento internazionale, grazie ad un gruppo musicale che arriva per la prima volta a Firenze dopo aver girato l’America, partecipato ai più importanti festival della Gran Bretagna e scalato le classifiche di mezzo mondo. Dall’uscita nel 2007 del loro cd “Super Taranta!”, il gruppo è diventato in breve tempo un vero e proprio cult, conquistando il plauso della stampa e del pubblico in tutto il mondo. Il front man, l’ucraino Eugene Hutz, è il protagonista e l’ispirazione principale del nuovo film di Madonna “Filth & Wisdom” e, sia lui che Madonna, erano presenti alla premiere internazionale al Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Hutz è stato inoltre indicato dal direttore creativo di Gucci, Frida Giannini, come ispirazione per la sua collezione invernale 08/09 della casa di moda fiorentina. Ospite speciale della serata sarà il gruppo al femminile Kill The Nice Guy, freschi vincitori del Rock Contest 2007.

Parte adesso il bando di concorso per Rock Contest 2008, con scadenza il 15 settembre 2008, che si svolgerà da ottobre a dicembre. Il nuovo concorso verrà fatto conoscere anche nei luoghi della musica,quindi nelle discoteche, sale prova e scuole di musica, grazie a tour promozionali dei gruppi del Contest e la rete delle strutture Informagiovani delle amministrazioni comunali di tutta Italia. Il Rock Contest è diventato una vera e propria vetrina internazionale per tante giovani band con un età media che si aggira tra i 17 e i 20 anni. La manifestazione, nata nel 1984 ad opera dell’emittente radiofonica Controradio, è stata sostenuta, a partire dal 2002, dall’assessorato alla pubblica istruzione e politiche giovanili del comune di Firenze, grazie al quale è ripartito con un nuovo slancio nazionale dopo una pausa di tre anni, vedendo, di anno in anno una crescita esponenziale dei gruppi musicali iscritti: nel 2007 più di 800 gruppi per circa 3500 musicisti, oltre ad un indiscusso innalzamento del livello qualitativo musicale dei partecipanti. er informazioni sul bando e sui concerti consultare il sito www.rockcontest.it.

I’centravanti

C’era una vorta ora un c’è più, ma qui un si sta a fa’ tiritere su e perchè e per come. Qui e si sviscera la parte tennica. De’ sordi, degli ‘ngaggi de’ tetti e delle pensiline un ce ne ‘mporta una smania.

C’era una vorta e ora un c’è più visto che quello che gli è rimasto e l’ha fatto se’ go’ in ventun partite che tra poco e li fa anche i’portiere. Vu’ ridete? ‘Nformatevi ‘gnoranti quanti go’ l’ha fatto Rogerio portiere di S.Paolo ni “brasileirao”! E lo seguo sempre su’nternette perchè i’Brasile l’è i mi’ paese d’adozione: i’paese di’mare, di’ carcio e della topa! E doveo nasce’ lì, gli è stato uno sbaglio di’corriere! Ma questo gli è un’artra materia, ora e un ci distraiamo.

‘Nsomma poi, portieri o no, se’ go’ pe’ un centravanti che gioha quasi sempre l’è roba da ridere. Eppure e un gioca male, eppure e gioca pe’ la squadra..Stronzate, un centrattaco pe’ gioha’ pe’ la squadra e deve fa’ go’, i’ resto e son discorsi. Se no e faccia un’artra cosa, la mezzala, i’mediano, i’raccattapalle, i’magazziniere, ma se l’è centrattacco, co i’9 o co i’29 su i’groppone, la deve ‘mbuchetta’ dentro e punto.

Ora perchè e un la ‘mbuchetta?

I’tennico Gigi e dice la sua che, visto i’purpito, l’è come Vangelo.

Un n’imbuchetta perchè e un ci ha l’istinto omicida di’killer di’ go’, di quello che guarda i’pallone e lo vede ‘nfondo alla rete, che lo guida co i’pensiero mentre tira. Lo po’ piglia’ co i’capo, co’piedi, cogli stinchi co i’che ti pare ma mira sempre gli angoli e mentre lo tocca e vede i’pallone ‘nfondo a i’sacco.
I’nostro, ‘nvece, o la piglia piena e fa rinterzo e pallin di quattro co i’portiere o la tira di fori.

Mi pa’ di vede’ un centrattacco che ci aveo io nell’AICSE, i’Ciabattoni. Anche lui l’arrivaa davanti a i portiere e stonfa, lo pigliaa sempre pieno. T’avei voglia di diglielo, di smoccolare, nulla. Ma qui e venne fori la grandezza di’ tennico, cioè io.

Allenamento specifico, su i’campo palloni su palloni da piglia’ ai’volo e mette’ negli angoli della porta, quando sortia da i’campo e gni buttao barattoli, sassi, tutto da piglia’ a i’volo per centra’ un bersaglio: i’go’. Potea esser un cestino de’ rifiuti, uno spigolo d’una porta, la buca di’ cesso, ma bisognava buttalla dentro e cerca’ gli angoli. L’ho perseguitato pe’ un mese a mettigli ni’ cervello questa fissa di cerca’gli angoli, perchè e gni venisse istintivo, come la voglia di falla.

Il dottore dell’INPSE di Vicchio e me lo spiegò come dicano gli ‘struiti: “messaggio subviminale”. I che c’entri i’Viminale e un lo so, forse perchè un centrattacco forte poi e si po’ dare alla politica. Boh? Comunque a un certo punto e l’ha cominciato a fa’ go’ e l’ha vinto al classifica de’ cannonieri!

L’unico problema l’è stata la su’ moglie che l’è venuta a lamentassi perchè quello cercava gli angoli anche la notte e un trovaa più i’centro! “O signora e la senta se l’inpse la gli riconosce la malattia professionale! Ma un centrattacco e deve fa’ così!”

‘Nsomma, ho fatto vince’ la classifica cannonieri AICSE a i’Ciabattoni, t’immagini i’che fare’ co i’ Pazzini!

Ma e’ geni son sempre ‘ncompresi!

E vu’ ridete? E vu’ scotete i’ ceppicone? Seguitate così allora o icche vu volete che vi dica! Quello e fa un go’ ogni du’ mesi e noi la Scempionse e la si vede fare.

L’oracolo di Vicchio e gli ha parlato, addio brodi.

Ora vu vi potete leva’ gli occhiali e torna’ nelle vostre penombre, che i’grande Gigi, detto i’Ciaba e l’ha peros anche troppo di’ su’ tempo pe’ cerca’ d’istruivvi.

Papa Waigo su, Pazzini giù

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SULL’ALTARE

 

PAPA WAIGO

Chi se non lui! Già che c’era rimasto nella tastiera dopo il match con il Livorno e gli avevamo preferito, ode alla carriera, il buon Martino Jorgensen.

Il ragazzone venuto dal Senegal che a Verona fischiavano per il colore della pelle, ma che a Cesena adulavano per averne fatte du

e in una partita alla Juve, è il nuovo mito di Firenze.

Forse non l’immagina nemmeno lui, ma è già nella storia della Fiorentina data la frequenza (purtroppo) con cui si sbanca la Torino bianconera.

Con lui gioiscono tutti i tappetari di Firenze ma non solo. C’è chi chiede già i passi coreografici della Papa-dance e chi gli vuole fargli un monumento al fianco del Biancone, così di contrappasso per riderci su, alla maniera Fiorentina.

Certo è che in due mezze partite giocate si è dimostrato semplicemente devastante!

Due gol di buona fattura e due assist precisi e buone qualità tecniche. Una lepre imprendibile sulla corsia di destra. E ora? Chi ha il coraggio di toglierlo di squadra?

Pensare solo, è c’è da ridere a piene ganasce, che il mitico Corvino l’ha preso come scambio di comproprietà alla pari con l’alieno belga Van Derborre dal Genoa.

Male che vada un ottima plusvalenza!

 

NELLA POLVERE

PAZZINI

Non me ne voglia il promettente ex ragazzino del Margine Coperta, ma lo butto nella polvere per il suo bene ed anche per superstizione.

Memore che, l’altra volta ci ho buttato Osvaldo ed è servito, sì che è servito!

E’ vero che gioca per la squadra, che si sacrifica, che prende tante botte, che ha imparato a difendere bene la palla, che in progresso, che torna dietro a dare una mano.

Però da che mondo è mondo chi di mestiere fa il centravanti dovrebbe buttarla dentro, tutto il resto sono accessori, optional in più.

E’ vero che un Toni non si trova dietro ogni angolo, ma 6 gol per una punta di una squadra che lotta per la Champions sono un po’ pochini.

Quelle poche volte che riesce a tirare, inquadrando la porta, con puntualità scientifica centra sempre il portiere e ci fa imprecare di brutto. Si è difficile, vero, la porta è molto larga.

Ecco Pazzini provaci a non centrare il portiere e smentiscici quano prima.

Dal 10 ai viola allo 0 per Cassano

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NAPOLI

La sorpesa della sera che chiude un indimenticabile giornata fiorentina. Quello che non era successo la settimana prima a San Siro con lo scontro diretto è successo col ritardo di una settimana. Non se l’aspettavano nemmeno Totti e i suoi lupacchiotti impegnati a chiudere le valigie per Madrid. L’Inter che va ko è già un notizione, così come un rigore fischiato contro poi sciaguratamente sciupato da Zalayeta.
Grazie Napoli, il campionato ora piace di più a quasi tutta l’Italia.

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RANIERI

Forse nonostante i tanti anni a girar l’Europa da lussuoso emigrante un po’ di viola appiccicato addosso gli è rimasto. Forse ha ancora ben in mente quella surreale nottata fiorentina con la Coppa Italia al vento del ’96. Il duo difensivo centrale della juve è da infarto, ignora sempre con regolarità scientifica Thiago, sostituisce gli unici due che ci facevano tremare i polsi (Del Piero a Camoranesi) ci affronta senza centrocampo e con una squadra farcita sì di promettenti giovanottelli. Ma ancora piccoli, piccoli…Grazie.

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CAGLIARI

Già dato per morto e sepolto risorge nella primavera isolana. Se gli rendono quei tre punticini sottratti per “violazione della clausola compromissoria” il campionato, anche in coda è riaperto. Acquafresca è un bel nove da tenere d’occhio tant’è che è già nel giro dell’Under 21. Coi sardi in ripresa ed altre squadre in caduta libera si pregusta un finale di campionato affascinante con un gruppone folto di squadre in lotta per la salvezza.

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ROMA

Sei politico perchè non se l’aspettavano nemmeno loro. Dopo aver asfaltato sabato il Parma e con la testa solo allo scontro con i galactici si ritrovano, ventiquattro ore dopo con la lieta novella. Esattamente là dove non erano riusciti ad arrivare sette giorni fa. A soli sei punti dalla corrazzata Inter. Ora il boccino passa nelle mani di Totti e compagnia. Il Pupone dice: “ora 12 finali!” Speriamo…

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EMPOLI

Pareva in ripresa con l’avvento in panca del futurista Malesani ed invece è di nuovo in crisi nera. Melanconicamente a lottare nei bassifondi in compagnia delle altre cuginette toscane. Beh l’Empoli è squadra di lotta, un vivaio eccellente, una piazza sempre allegra. Fino ad ieri… E’ successo che pure ad Empoli si siano messi a contestare. No, è finita l’unica isola felice.

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CATANIA

E’ in caduta libera. Una squadra che non è malaccio. Dietro il sempreverde Stovini, davanti Mascara-Spinesi sono un duo di punta con un bel pedigrèè, nel mezzo al campo due indemoniati come Vargas e Martinez, in panca un vecchio lupo delle panchine come il buon Baldini. Eppure. Eppure una cosa è certa l’aria di Toscana fa male alla squadra etnea: tre partite di fila e zero punti.

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LETTERE MINATORIE A COLLINA

Ci risiamo. Com’ è era successo ad ottobre adesso si replica. Il postino consegna a Viareggio, a casa Collina una bella lettera minatoria con tanto di pallottola al seguito. Fa male non a l’ex arbitro più bravo del mondo, ma al calcio tutto questa notizia. Basta, impariamo ad accettare l’errore umano.

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HOLLIGANS

Un voto preventivo, per scongiurare pericoli. Sono attesi numerosi (si parla di 5000) holligans inglesi provenienti da Liverpool, fronte Everton che caleranno a Firenze per assistere al match di Coppa Uefa. Un giro in centro, un paio di birrette in compagnia, mentre l’occhio ancora vigile spazia sul Cupolone, poi tutti allo stadio a tifare e basta. Vada come vada ricordate, prima che l’alcool vi annebbi la vista che siete a Firenze non sulle puzzolenti banchine di Liverpool!

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MANCINI

L’Inter per una volta (dopo 32 turni!) perde e lui che fa. Si lamenta e piange. Poveretto del resto dichiara bello bello che gli mancano 10 giocatori e che l’arbitro non gli è piaciuto come ha arbitrato. Mettiamo un po’ di puntini sulle i. Se ad altre squadre mancano 10 giocatori vuol dire che vanno in campo con la Primavera e quanto all’arbitro sapessi quanti arbitri non ci sono piaciuti a noi che hanno fischiato all’ Inter. Ripigliati!

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CASSANO

Isterico. Continuate pure a riderci sopra, a chiamarle Cassanate a dire che è un ragazzo, ma merita la Nazionale. Ora basta davvero. L’iseria di ieri ha dell’incredibile. Manda platealmente a quel paese l’arbitro che giustamente, regolamento alla mano lo caccia. E allora che fa? Lo rincorre, cerca di colpirlo (meno male lo fermano) gli lancia la maglia dietro e lo minaccia. Poi a chiesto scusa? Chissenefrega. Se non fosse Cassano direbbo che ha disturbi bipolari e sarebbe già in ricovero forzoso alla neuro. Altro che Nazionale, uno così non è degno della maglia azzurra.

VIOLA…ti i gobbi!

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Del resto si sapeva dal fischio d’inizio che quella, come sempre, sarebbe stata una partita diversa dalle altre, per mille motivi.
Troppo fiele ingoiato in tanti anni. Uno scudetto scucito dal petto, una coppa scippata dalle mani, migliaia di partite giocate 11 contro 12…
Voglia di vendetta tanta, speranza di farcela sì, ma piccola piccola celata in un angolo del cuore.

Invece i nostri undici baldi moschettieri di viola vestiti già dal fischio pronti-via, dimostrano di essere in palla. Prendono in mano il pallino del gioco, pressano alto, non fanno ragionare i gobbi di Torino, circolazione palla, di qua, di là, avanti, dietro…
Ci strusciamo gli occhi, quella speranza piccola celata in un angolo del cuore si fa più grande. I nostri esterni di difesa: Ufo e Gobbi (preferito all’inguardabile Pasqual degli ultimi tempi) affondano sulle fasce, ci troviamo sempre con un uomo in più là, dalle parti di Buffon qualcosa di buono dovrà pur arrivare.

E arriva! Gobbi dalla sua fascia passa palla a Jorgensens e chiede il triangolo. Si accentra incuneandosi nella soffice difesa bianconera e bum: 1 – 0!

Felicità. Gobbi che segna ai gobbi pare un’illuminazione divina, un segno del destino?

L’entusiasmo e tutto nostro e poco dopo, Montolivo potrebbe chiudere la partita con un tiro ravvicinato sul suo primo palo, ma Buffon che si ricorda di essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, compie un miracolo complice l’aiuto del palo.

Mannaggia la solita fortuna! Mannaggia che diventa un’imprecazione ancora peggiore quando, nel nostro momento migliore, dopo una punizione calciata in attacco da sinistra la palla, arrivata nell’area nostra, incrocia i guantoni di Frey che abbagliato dal sole basso, non sono precisi come al solito, ma smanacciano male una pallaccia su cui si avventa in rovesciata Sissoko. Gol 1 – 1.

Si va al riposo un po’ rabbiosi. Un primo tempo dominato, il vantaggio ci stava tutto.

Il secondo tempo si presenta in maniera meno brillante del primo. La partita si fa più tattica, sembra che domini la paura di non prenderle.
La fortuna veste però sempre la maglia bianconera perchè, su un azione piuttosto casuale che trova la difesa viola mal piazzata, un cross raggiunge il piedone dell’indios che veste la maglia azzurra e Camoranesi, tutto solo a due passi da Frey, non sbaglia l’occasione e sentitamente ringrazia. 2 – 1.

Ecco, va a finire come sempre… C’intristiamo, ma capiamo che il mago d’ Orzinuovi ci crede quando, con un colpo a sorpresa prima toglie Ujfalusi per mettere Osvaldo e pochi minuti dopo Santana per Papa Waigo.

Dolci pensieri in testa. I due cecchini del Livorno (uno all’anda e l’altro al rianda) ci fanno venire lo zucchero in bocca. Chissà, forse, speriamo…

Si riprende ad attaccare, ma si conclude poco, i gobbi stanno lì in attesa. Poi arriva il momento buono. Su un rimpallo fortunato (su cui i nostri però c’hanno creduto) la palla arriva al Papa nero che – memore di averne già fatte due di pizze ai gobbi lo scorso anno quando giocava al Cesena – guarda Buffon, scarta un uomo e da destra incrocia un bel tiro nell’angolo sinistro. Bum. 2 – 2.

Corsa sotto la curva per la Papa-dance e palla al centro.

Ora si sta meglio, un occhiata al cronometro, siamo al 31′ del secondo tempo. C’è ancora tempo per soffrire. Con loro non si sa mai. Speriamo bene con l’arbitro Farina dato che hanno così pianto ultimamente…
Per provare ci provano. Iaquinta al 90′ – che era da poco entrato in campo al posto di Del Piero – come gli arriva una palla giocabile in area, che l’attento Gamberini gli arpiona in anticipo col suo piedone, ci prova. Tuffo perfetto anche se non siamo alla Costoli…

Farina non abbocca. Eh sì cari gobbi, sono finiti davvero quei tempi felici…

Ormai il match pare concludersi nella regola “non facciamoci del male” ma la viola ci crede. Su una palla a campanile innocua che spiove al limite dell’area di rigore bianconera, le belle statuine con le maglie a strisce la lasciano rimbalzare e prendere dal fine piedino di Osvaldo che la gira al Papa, sempre lì in agguato a destra.
Il Papa s’allarga, vede Osvaldo pronto, la mette precisa sulla sua testina, colpo di testa con torsione e bum. 2 – 3 ! Siamo al 93′. Da apoteosi.

Corsa sotto la curva con festeggiamento a mitraglia di Batistutiana memoria. Osvaldo viene espulso perchè nei festeggiamenti si è tolto la maglia, ma questo vale solo per il tabellino.

Chissenefrega! S’è vinto! In casa dei gobbi in rimonta e a tempo scaduto!

Quando il calcio a volte è perfezione!

Pagelle

Frey: stavolta non è stato il solito infallibile. Il pareggio bianconero ce l’ha sulla coscienza. per colpa del sole, dice… Ma è perdonato anche perchè è finita com’è finita e poi perchè dopo ha fatto una gran bella parata. Lupatelliano. Voto: 6

Ujfalusi: i gobbi quando salgono vengon sempre su tutti dalla sua parte, lavoro doppio, ma prezioso e pulito finchè è stato in campo. Sufficiente. Voto: 6

Gamberini: una garanzia, ma è ormai un classico. Mezzo voto in più per quel pallone preciso tolto dai piedi di Iaquinta al ’90. Precisino. Voto: 6,5

Kroldrup: peccato per quell’inghippo sul gol di Camoranesi. Ci vai tu, ci vo io e non c’è andato nessuno. Per il resto non demerita. Ordinaria amministrazione. Voto: 6

Gobbi: gioca bene per tutto il match. Poi quel gol… Gobbi che segna ai gobbi l’illuminazione divina. Colpo gobbo. Voto: 7

Kuzmanovic: finisce spompato, ma quanta corsa, personalità e qualità. In grande crescita. Un grande. Voto: 6,5

Donadel: se la Juve a centrocampo non ne becca mai una tanto merito è suo. Lotta, combatte (anche troppo) è ovunque ed arpiona palloni. Simil Gattuso. Voto: 7

Montolivo
: decisamente meglio rispetto agli ultimi tempi. Avesse insaccato quel colpo del ko nel primo tempo avrebbe rasentato la perfezione. Crescente. Voto: 7

Santana: sulla sua fascia mette in difficoltà la Juve, ma lo servono poco e quando lo fanno compiccia poco. In stand-by. Voto: 6,5

Pazzini: nella Fiorentina priva del Fenomeno rumeno segnano tutti fuorchè lui che di mestiere fa il centravanti. Mah! Si da da fare per la squadra questo sì, ma i gol? Astinente. Voto: 6

Jorgensen: All’inizio gioca alto. Suo il grande assist per Gobbi. Poi va dietro in difesa e si comporta da difensore vero. Sempre bene ed ovunque. Quando in porta Martino? Jolly. Voto: 7

Papa Waigo: Entra in campo sull’ 1- 2 e si ricorda subito di averne già fatti due alla Juve. Come con il Livorno: prima goleador e poi assist man (ma stavolta con gol). Chi lo ferma là sulla destra? Devastante: Voto: 9

Osvaldo: il gol che ha fatto (a chi l’ fatto e quando) varrebbe anche 10, ma ha preso due ammonizioni un po’ a bischero, specie la seconda. Frullino ritrovato. Voto: 7

Prandelli: grande come sempre il mago di Orzinuovi. Quando siamo sotto fa i cambi che non t’aspetti. C’era già chi invocava Cacia e storge il naso all’ingresso in campo di Osvaldo e Papa Waigo. Ma anche stavolta ha ragione lui. Divinatorio. Voto: 8

Dal 10 di Ronaldo allo 0 di Abete-Gussoni

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10 RONALDO
Di stima poveretto. S’è troncato il ginocchio un’altra volta. Ma non quello di prima, quell’altro e così fa il paio. E’ un po’ sfigato non c’è che dire. Da quel malore ai Mondiali di Francia in poi non è stato più lui. Carriera finita? Sì, no, forse. Menomale che due soldini da parte ora se li mette con la pubblicità…

9 MUTU
Il fenomeno quello vero veste la maglia viola. Alla faccia degli squadroni del nord che non hanno creduto in lui. Stavo per dire gli squadroni a strisce, ma sarebbe stato un brutto lapsus, forse è meglio evitare l’argomento strisce… La Juve ce l’ha praticamente regalato preferndoli Zalayeta… Buon per loro, noi sentitamente ringraziamo.

8 CASSANO
Il pazzerello di Bari vecchia è rinato a Genova in riva al mare. Forse non l’aveva capito nessuno, ma lui ha bisogno di respirar l’aria di salmastro per rendere al meglio. Oddio, per la verità ha bisogna anche di altro, tipo sentirsi adulato, ma tant’è. A Roma Ostia gli faceva schifo e come dargli torto, Madrid forse nemmeno sapeva che era in mezzo alle Sierre spagnole… A Genova due cozze crude le trova sempre.

7 BORRIELLO
Un capocannonniere italiano in mezzo a tanti stranieri ci voleva. Un’altro che trae giovamento dall’aria di mare? Il Milan non sapeva più che farsene e a chi affibbiarlo, gli era d’avanzo sempre e allora, forse i dottori di Milan Lab hanno chiamato la mamma di Borriello e gli hanno detto quello che si dice sempre alle mamme dei bambini malaticci: “Signora lo porti al mare, gli fara bene”. Lui c’è andato e bum, bum segna a raffica di destro, di sinistro e di testa!

6 PAPA WAIGO
La gazzella africana viola che non t’aspetti. Entra a Roma quando Mutu esce rotto e non demerita affatto. Entra a Firenze al posto del Semioli barellato, segna, fa l’assist man e gioca alla grande. Speriamo si confermi a questi livello anche se la sufficienza striminzita è giustificata da altri motivi. Entra sempre al posto degli infortunati e ha sulle spallela maglia numero 17. Non porterà mica un po’ di sfiga?

5 TOTTI
Il Pupone ci sta decisamente molto più simpatico quando fa il bischero nelle pubblicità tv. In campo non sempre convince anche se sa essere decisivo pure quando gioca male. E’ in fuorigioco sull’azione che fa vincere alla Roma la partita con la viola e sta zitto. Dopo tre giorni pareggia a Milano con l’Inter e si lamenta degli arbitraggi. Stare un po’ zittino no?

4 COLLINA
Grandissimo come arbitro oggi riciclato a suon di euroni a fare il designatore. Fa il saccente, il professorino, dice di aver bisogno della scorta, etc… Fatto sta che i suoi arbitri sono proprio scarsini, scarsini. Forse è meglio se si rimette le scarpette ai piedi e vai a fischiare.

3 MANCINI
L’allenatore più sopravvalutato della storia d’Italia è diventato isterico come una donnetta premestruale. Moratti lo riempie di soldi e coccole, gli regala tre squadre di campioni, dove non arriva la squadra arrivano gli arbitri, ha praticamente già ammazzato il campionato e lui che fa? Fa l’isterico contro lo staff medico della squadra. Mah…

2 GAVA
Esempio lampante della scarsezza dei fischietti italiani. Poteva essere decisivo in Fiorentina-Livorno. Quando un arbitro è decisivo è già una brutta cosa. S’impietosisce davanti a un fallo killer di Pasquale e lascia il rosso in tasca sventolando sul naso del livornese solo un giallo. Pazzesco. Meno male poi esce dal campo anche Pasquale perchè la partita stava prendendo una brutta piega.

1 JUVENTUS & COBOLLI GIGLI
La Juventus che protesta contro gli arbitraggi fa notizia. Ancora di più la fa se il suo presidente prende carta e penna per scrivere lamentele ufficiali alla Federazione. Boniperti, Agnelli, Moggi, etc… non scrivevano mai. Come mai? Paura Cobolli Gigli! Se non arriva la Champions ti tocca smantellare!

0 ABETE & GUSSONI
Le scimmiette una volta erano tre. Ora sono due. Non vedono, non sentono, ma parlano. Prendono la Juve sul serio e gli rispondono dicendo che, il campionato è assolutamente regolare. Ma va?

E’ so Gigliola, la Dama Viola

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Va beh, ci metto di’ mio e vi dico Buongiorno (oppure Buonasera?) signori e signore. Boh, spero vada bene anche se a me mi sembra d’esse a fa così la Nicoletta Orsomando…

Questi grandi giornalisti di questo be giornalino che leggo sempre quando m’arriva a casa e m’ hanno chiesto di scrive qualcosa sulla Fiorentina.Certo, ma vi di’o subito che un so scrive bene perchè ho finito a buo la quinta elementare….

A mi’ tempi e si doveva lavorare, tempo e sordi per studiare c’e n’eran pochi… I’ mi babbo m’ha portato subito con lui a lavorar su ‘i banco al Mercato di Sant’Ambrogio. Ortolani s’era.
Poer’omo, quanto l’ha sgobbato in vita sua! Su e giù coi barroccio. E l’è lui che m’ha voluto battezzare Gigliola perchè faceva rima con viola.
L’è sempre stato un gran tifoso fin dai tempi di Via Bellini. L’è ancora vivo poer’omo ma ora i’cche vu volee, e l’ha 95 anni, l’è un po’ rincoglionito e si dimentia ogni cosa, ma non della Fiorentina.

Quant’anni ho un ve lo voglio dire. M lo voglio tene per me come la fa la Lorenne, ma se vu ragionate su ‘ i fatto che il nomignolo di Dama Viola e me l’hanno appioppato ai tempi della Dama Bianca di Coppi e vu fate un po’ di conti vu’ c’arrivae da soli…
Che scandalo fu quello.. un’è mia come oggi che aver le ganze l’è normale! Comunque a me Coppi un’ mi garbava, da buona fiorentina e tifavo pe i’ Ginettaccio nostro!

Mi sa che a questo giro parlerò poco di Fiorentina perchè mi voleo presentare un pochino.
Sarò veloce via! E vivo a i’ Campo di Marte, praticamente da sempre. Una vorta l’era campagna, case c’e n’eran poche. La mi’mamma la mi porta’a in giro in carrozzina quando costruiron lo stadio e ricordo che quando ero più grandina, coi mi amici e si venia scorrazzare dove ora c’è la Costoli.
Madonnina santa, quando gli operai di’ Nervi l’erano a costruire la tribuna di’ novo stadio tutti coi naso all’insù a ragionare: “Ma la cascherà o come la fa a rimane ritta senza piloni che le reggono…” e quelle scale? Anche quelle ricordo l’avean tutti paura a scendelle e salille!
Lo stadio io l’ho visto nascere, praticamente l’è nato e cresciuto insieme a me e a i ‘Campo di Marte c’ho sempre vissuto. L’è normale allora che sia viola dalla testa ai piedi!

Per ragionà di carcio e vi dico che l”atra sera, coi buio e s’è mandato a casa co una pizza i’Livorno.
S’è un po’ patito, ma menomale l’ha marcato qui’ pennellone nero che m’assomiglia tanto a qui vu’compra che c’è sempre fori dalla Coppe! Un s’ara mica lui che sa gioca a carcio e un’ m’è l’ha mai detto?
Boh fatto sta che s’è mandato i Livornesi a letto belli cardi cardi e gli sarà rimasto pure i ‘cacciucco sullo stomao, ma chi se ne frega! A Livorno e si va per la villeggiatura mica per giocarci a pallone!
Quanti ricordi Madonnina Santa a Castiglioncello d’estate. L’erano i tempi di firme di Gasmanne I’sorpasso, si chiamava.
L’eran bellocci a quei tempi i livornesi, un po’ bassini di statura, ma bellocci. Ah quanti balli a i’Chiucheba… altri tempi, o nini basta via, sennò m’immalinconisco… Beh di’ resto e un conoscevo ancora i mi’ marito all’epoca…

Ora si va a giocare a Torino dai gobbacci maledetti. Mah, speriamo bene non perchè un’abbia fiducia nei nostri ragazzi, ma quelli ora, dopo tanto rubare e sbraitano in continuo perchè gli arbitri un gli danno i’rigori.
Ma i’cche vogliono! Un’hanno rubato abbastanza?

Mah, speriamo bene ragazzi. Ci sentiamo alla prossima!

Eccomi qua! So Gigi detto i’Ciaba

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Facciamo i’punto. E siam quarti, quindi in Cempionse, du’punti davanti a que’ diavoli rimbolsiti di’pelato e quattro dreo a’ gobbi. Domenica si va a troalli e si potrebbero anche quasi raggiungere e mentre e lo dico e tocco ferro. E si potrebbe se un si fosse così ‘mbranati con le squadre che le ci stanno davanti. E un voglio di’ forti, perchè forti e gobbi un sono, ma forti e un son nemmen quegli artri con le strisce rosse e nere, ma ci riesce di perdici lo stesso.

Perchè? Questo l’è i punto. Perchè su dodici partite con gobbi, diaoli, giallozzozzi e intercettatori, negli urtimi du’anni, e se n’è perse sei e vinte neanch’una? Perchè e siam broccoli? Ma se s’è viaggiato a medie di du’ punti a partita tanto broccoli e un siamo, o no? E allora? La ci si fa sotto? Quarche vorta anche, ma mica sempre.
Pe’ risorvere i’mistero e ci vole un lampo di’ tennico, di’ Sacchi di’Mugello, che, dopo avecci studiato, e ve lo spiega.

Noi e s’affrontan tutti, da un punto di vista tattico, allo stesso modo. Brodi e meno brodi. Ora co’ brodi se tu pigi e tu li schiacci e tu rischi poco, perchè un ci hanno fiato pe’ rispondere, ma co’ meno brodi e bisognerebbe pigliare un pò di cautele ‘n più, lascia’ perder magari i’ 4-3-3, un gli lascia’ praterie pe’contropiedi, soprattutto quando la gamba la comincia a essere un pò stanchina. E s’è preso una trenata di golle ‘n contropiede, co i’Milan, con l’Atalanta, con l’Inter, con la Roma. Con tutti: “prego e s’accomodino”.

Esempio: domenica a Roma. E c’è sortito i’fenomeno, e s’è giocato due giorni prima, e s’è fatto un primo tempo bello ma presuntuoso, e ci s’ha le gambe tremule. Tirati un pò su le coperte, o che ti fa proprio schifo lo 0-0? Magari e un gli fa schifo nemmeno alla Roma che la ci ha tre giorni dopo i’big mecce con gli intercettatori e la un vorrà rischia’ di stancassi troppo, nè di perder giocatori pe’ ammonizioni. Controlla, digrigna e’ denti e tira a fa’ tardi. Metti gente di centrocampo,no? (Donadelle ‘n panchina icche ci fa ‘n una partita così?). Rimporpati, irrobustisciti, pigliati un pò di betotalle! Sie, invece, punte a cascare, come se pe’ pungere e bastasse mette le punte! Un s’è visto più boccino. E ci hanno punto loro e ci dole ancora.


‘Nsomma domenica cerchiamo di non fa’ dell’artre bischerate, ma vediamo di bucalli co i’su stile, d’incontro che fa più male, e di spazi lasciamogliene pochi. Pressinge ni’mezzo, e ripartenze veloci e ci ho vinto un campionato di terza categoria co i’Villore o che volete ‘nsegnare a me?

Il mitico Martino e il tanghero stanco

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SULL’ALTARE

Martin Jorgensen

Ben vengano occasioni come queste in cui è difficile scegliere chi riempire d’incenso sull’altare perchè le nomination sono molte.

Dura sceglierne per forza solo uno fra Martin Jorgensen, il crescente Kuzmanovinc e l’uomo del giorno Papa Waigo.

Scelgo il mitico Martino e mi perdonino i due giovanotti. Scelgo Martino per il bel premio ricevuto prima del match e per questioni anagrafiche. Gli altri due sono pischelli e mi auguro occasioni per confermarsi a questi livelli ne abbiamo molte ancora.

Dare il premio a Martino è una sorta di Oscar alla carriera. Trentadue primavere sulle spalle e anni di onorata carriera pedalatoria spesa sui campi di mezza Europa.

Un uomo sempre corretto, educato, al servizio della squadra, mai una parola o un gesto fuori posto. A Udine lo rimpiangono ancora e i suoi connazionali danesi spendono bene soldi in torpedone (della Jorgensen family) per macinar chilometri e venirselo ad ammirare dalla fredda Danimarca nella patria del Rinascimento.

Un giocatore di quelli veri che se solo avesse avuto meno fastidiosi, piccoli, ma continui infortuni in carriera avrebbe potuto dare molto di più. Non è celebrato come merita perchè non ha addosso una maglia a strisce, di qualunque stumatura esse siano, ma trovatemene un altro come lui in giro per il mondo. Un jolly così completo che sta bene e senza fiatare in ogni centimetro del campo in cui il suo Mister decida di piazzarlo.

Forse solo in porta non ha mai giocato, ma c’è da giurarci che sarebbe perfetto anche lì.

Il tuo nome è già mitologia caro Martino. Altre 300 di queste e sempre in maglia viola.

 

 

NELLA POLVERE

Osvaldo

OsvaldoUn po’ di polvere, anche in bocca di quella che fa bruciare forte la gola non ti guasterebbe.

Sei arrivato a Firenze con il pedigreè firmato e sigilillato dal Corvo. Ti sei presentato facendo lo spaccone e dicendo che ti prendevi la maglia numero nove perchè non temevi certo il confronto col tuo grande connazionale Batigol.

Non so se ti hanno informati che a Firenze siamo diffidenti per natura, di spacconi ne abbiam visti passare tanti sui lungarni…

Ti abbiamo aspettato al varco con quel tuo nome da barbiere di periferia e in quella mite serata d’autunno livornese appena mossa dalla brezza di salmastro ci hai fatto pensare che forse, avevi ragione tu.

Due pappine servite a casa del Livorno e tutti a casa!

I titoloni si sono sprecati, tu hai gonfiato la coda da pavone ed hai ribadito che eri un grande e l’avevi solo dimostrato.

Li per lì ci hai illuso, ma non per le due pippe, ma per quel tuo saper manovrare così bene coi tuoi piedini la sfera fatata.

Poi se sparito. Scelte tattiche (il Mister ha capito bene che ti serviva un bel bagno d’umiltà) ed un piccolo infortunio. Ti se rivisto solo a sprazzi e continuavamo a dire solo: mah…

Ieri hai confermato tutti i nostri mah… Devi sostituire il fenomeno rumeno. E’ arrivata la tua occasione di dimostrare chi dici di essere con i piedi e non solo con la lingua.

Che tristezza ieri. Sei parso solo un frullino a vuoto, un tanghero stanco. Quei vecchi marpioni della difesa del Livorno ti hanno fatto a pezzi, anzi non te l’hanno fatta proprio vedere quella sfera fatata che ti piace tanto.

Sveglia presuntuosetto!