Questi spazi potranno essere utilizzati per lo svolgimento dei cosiddetti “funerali laici”, vale a dire momenti di commiato e commemorazione di quei defunti per i quali non possono aver luogo le esequie religiose, poiché non aderenti a nessuna fede o perché così hanno voluto disporre in vita. In città, i luoghi in cui è possibile dare un ultimo saluto “non religioso” con una lettura, una poesia, un’orazione sono essenzialmente le Cappelle del Commiato di Careggi, il che fino ad oggi ha costretto il feretro e i congiunti al seguito ad allontanarsi dalla propria comunità; di qui, la decisione del Quartiere di mettere a disposizione la sua sede istituzionale per questo genere di commemorazioni.
“Ci è parso importante – spiega il presidente del Q4 Giuseppe D’Eugenio – dare alla comunità la possibilità di potersi stringere intorno ai familiari colpiti dal lutto, e che ciò potesse avvenire in un luogo in cui essa possa riconoscersi; il fatto poi di mettere a disposizione uno spazio civico, che è anche una sede di rappresentanza, ci è parso in questo senso molto significativo, giacché si tratta del medesimo luogo dove già si svolgono altre funzioni rilevanti per la vita della collettività e dei singoli individui, come ad esempio i matrimoni”. Il Quartiere 4 è il primo quartiere di Firenze – e una delle prime istituzioni in Toscana – a compiere una scelta del genere, che, sebbene sollecitata da un numero limitatissimo di cittadini (nel Q4 le richieste di questo tipo sono state tre o quattro nel 2007) è, secondo D’Eugenio, un atto dovuto in democrazia: “Ben poco cambia se le richieste sono una, mille o diecimila: il mio auspicio è che anche altre istituzioni locali compiano la stessa scelta, cosicché non sia spezzato il legame tra il defunto e il territorio in cui ha vissuto”.
La delibera individua all’interno di Villa Vogel tre spazi (la sala consiliare Tosca Bucarelli, il chiostro interno e la Limonaia) utilizzabili esclusivamente per lo svolgimento delle funzioni e non per l’esposizione della salma, secondo una impostazione logistica simile a quella delle funzioni religiose: la bara chiusa deve arrivare alla sede civica in tempo per la commemorazione e deve essere rimossa al termine dagli addetti alle onoranze, che devono rimanere sul posto per tutta la durata della cerimonia; a carico dei familiari, potranno inoltre essere collocate nella sala eventuali dotazioni di corredo, come fiori, cartelli e corone, mentre il Quartiere provvederà a fornire microfoni, leggii e punti di seduta.
Tuttavia, prima che il servizio possa partire, sarà necessario attendere la redazione del piano di fattibilità e del regolamento che la commissione cultura dovrà presentare entro la primavera per l’approvazione definitiva del Consiglio: lo svolgimento di funzioni funebri all’interno della sede del Quartiere pone infatti diversi problemi pratici da risolvere, legati soprattutto alla difficoltà di conciliare il normale funzionamento degli uffici, degli organi istituzionali e dei servizi con il raccoglimento e la tranquillità richiesti da queste cerimonie, senza contare l’ovvia imprevedibilità dei tempi e degli orari in cui gli spazi saranno occupati.