giovedì, 25 Aprile 2024
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Al Castello Pasquini una nuova mostra dal 19 luglio

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L’iniziativa, promossa dal Comune di Rosignano Marittimo, con la preziosa collaborazione della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, rappresenta un nuovo appuntamento espositivo finalizzato ad indagare gli ampi stimoli culturali che da questo angolo di Toscana, nel corso dell’Ottocento, continuarono ad intrecciarsi con la vita intellettuale italiana ed internazionale del tempo.
Curata da Francesca Dini e Stefania Frezzotti, l’esposizione si propone di analizzare il fondamentale ruolo di mediatore culturale svolto da Nino Costa nel panorama europeo, ripercorrendone l’intero arco creativo.
Grazie alla disponibilità di prestigiose collezioni pubbliche, tra le quali ricordiamo il Museo d’Orsay e la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e di importanti raccolte private, saranno visibili per la prima volta a Castiglioncello opere non più esposte dopo la mostra celebrativa di Costa, tenutasi al Campidoglio nel 1927.
Fatto raro per l’Italia saranno presentati dipinti, mai veduti prima nel nostro Paese, provenienti da Castle Howard e da altre esclusive collezioni inglesi, francesi e d’oltre oceano.
La monografica prenderà le mosse dagli originalissimi studi sul paesaggio eseguiti da Costa dal vero negli anni ’50 ad Ariccia e nella campagna romana, si soffermerà sul sodalizio intellettuale con gli inglesi George Mason e Frederic Leighton, attraversando il periodo toscano, in cui il pittore venne a stretto contatto con il gruppo dei Macchiaioli. Seguiranno poi le opere eseguite durante i frequenti soggiorni inglesi, ispirate dall’ambiente preraffaellita e caratterizzate sempre dalla progressiva trasmutazione del ‘vero naturale’ in ‘paesaggio dell’anima’.
Circa 90 dipinti eseguiti nel corso dell’intera attività del pittore romano e numerose opere di rinomate personalità della scena internazionale, documenteranno attraverso un confronto diretto gli influssi e le consonanze che legarono Nino Costa con Corot e i paesisti della Scuola di Barbizon, gli inglesi Charles Coleman, Frederic Leighton, George Mason e infine la cerchia degli artisti della Etruscan School, fra i quali emerge la figura di George Howard, pittore, amico nonché mecenate di Costa.

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