Da giovedì 20 febbraio fino al 4 giugno 2020, il Museo Novecento di Firenze ospita la mostra dell’artista e teorico dell’arte Allan Kaprow. L’antologica intitolata I will always be a painter – of sorts, a cura di Sergio Risaliti e Barry Rosen, promossa dal Comune di Firenze e realizzata con la Allan Kaprow Estate e Hauser & Wirth, porta per la prima volta in Italia una raccolta di opere su carta e tela dell’artista. I 20 dipinti e 19 disegni esposti al Museo Novecento rappresentano l’esordio del pittore, uno tra i più grandi pionieri dell’arte contemporanea.
La figura di Allan Kaprow e la mostra a Firenze
Dopo la forte influenza di Jackson Pollock, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, Kaprow ha abbandonato i mezzi di espressione classici e cominciato a realizzare ambienti che modificano l’idea di un’arte monumentale sempre uguale a se stessa. Al fine di raccontare la creatività dell’artista, il Museo Novecento presenta un percorso che si apre con la reinvention di due opere emblematiche. FLUIDS (1967) al piano terra e WORDS (1962) al primo piano. La prima reinvention è stata ideata dagli artisti Davide D’Amelio, Anna Dormio, Bekhbaatar Enkthur, Esma Ilter, Giulia Poppi, Negar Sh in residenza alla Manifattura Tabacchi. La seconda è stata invece progettata da Dania Menafra.
Nelle ultime sale che il Museo Novecento dedica alla mostra, le opere gettano luce sulle implicazioni performative dei primi lavori su carta e tela dell’artista. Grazie all’esperienza dell’Action Painting, Kaprow comprese come un dipinto coinvolgesse lo spettatore fino a dare l’impressione di abbandonare la parete ed entrare nello spazio reale.
Le “reinvention” ispirate a Kaprow
Sotto il loggiato del museo Dania Menafra ha progettato WOM!, la sua reinvenzione dell’environment Words. WOM!, ossia Word of Mouth, è la rappresentazione di un passaparola spontaneo che passa da vecchi e nuovi media. Con qualche centinaio di frasi e emoticon riporta anche la strategia di marketing utilizzata per creare il legame emotivo utente-consumatore. Fold Fluids, ideata invece dagli artisti della residenza, propone una versione di FLUIDS non più con blocchi di ghiaccio ma con fogli di carta piegati con la tecnica origami. Nelle mani dei visitatori ogni foglio diventa un mattone di carta che andrà a costruire le dimensioni originali della prima versione di FLUIDS.
In occasione dell’evento, gli artisti Jacopo Miliani e Elena Mazzi sono stati invitati a progettare due ulteriori reinvention di FLUIDS che si svolgeranno rispettivamente il 4 aprile in alcune piazze del centro storico e il 1° maggio alla Manifattura Tabacchi. La mostra dedicata ad Allan Kaprow si aggiunge alle altre 3 esposizioni temporanee inaugurate di recente al Museo Novecento.