Le opere di Anselm Kiefer, uno dei più importanti artisti contemporanei, saranno al centro della nuova mostra di Palazzo Strozzi, che si inaugura il 22 marzo 2024 a Firenze. Pitture, sculture e installazioni coinvolgeranno i visitatori in un viaggio lungo tutta la carriera del maestro tedesco, tra vecchie e nuove produzioni. Ma chi è Anselm Kiefer e che segno ha lasciato nel mondo dell’arte contemporanea?
La vita
Anselm Kiefer nasce nel 1945 a Donaueschingen, una cittadina tedesca nel territorio della Foresta Nera in Germania. Venuto al mondo pochi mesi dopo la fine della Seconda guerra mondiale, fa parte di quella prima generazione di tedeschi che avverte – grazie anche alle tante testimonianze – gli orrori del partito nazista come se li avesse vissuti in prima persona. Essendo figlio di un maestro d’arte, Kiefer ha la possibilità di approcciarsi al mondo artistico già in tenera età. Tuttavia, decide dapprima d’intraprendere un percorso universitario in legge e lingue romanze, che abbandonerà poco dopo per dedicarsi unicamente alle arti visive presso le accademie di Friburgo e Karlsruhe, sua vera passione. Fondamentale sarà il suo incontro giovanile con l’artista Joseph Beuys, che sarà suo maestro.
Dal 1969 Kiefer si confronta per la prima volta con temi storici e soprattutto con le contraddizioni della politica tedesca del Novecento, cercando di sviscerarne le più intime vergogne e tentando di sfuggire sempre a possibili censure. Ecco che le sue prime opere mettono in luce il tema della solitudine, della sofferenza umana e della memoria.
Chi è Anselm Kiefer: soggetti delle opere, materiali e tecniche utilizzate
Nel 1973 l’artista guarda poi all’architettura e dipinge una serie di tele di grandi dimensioni ambientate nella soffitta in legno di casa sua, mentre l’anno successivo è nuovamente la realtà storica a fare da padrona, con opere dagli sfondi in terra bruciata e affumicata, più che mai ermetici e decifrabili solo grazie alle parole e alle frasi che vi sono inserite. Nei primi anni Ottanta emerge quindi l’interesse per il soggetto mentre, tra la fine del decennio e l’inizio degli anni Novanta, le tematiche si ampliano dal mistico al mitologico. A partire dalla metà del secolo si dedica anche alla scultura con varie tecniche, sebbene il piombo rimanga tra i suoi materiali preferiti. E per finire, nei suoi più recenti lavori persino le piante ricoprono un ruolo di primo piano, in seguito anche ai lunghi viaggi che l’artista ha fatto in India, Asia, America e Nord Africa.
Molto affascinante, in tutto questo contesto, è quindi l’utilizzo di materiali e tecniche differenti da parte di Kiefer. Ogni opera porta con sé traccia del proprio passato esponendo il decadimento della materia. Al tempo stesso l’artista, inserendo nei propri lavori elementi naturali – quali semi, fiori, o erba essiccata – contempla promesse continue di rigenerazione e apporta fragilità ad un contesto segnato dalla rigidità dei soggetti.
Anselm Kiefer a Firenze: la nuova mostra di Palazzo Strozzi
Dopo il successo della mostra di Anish Kapoor, Palazzo Strozzi porterà di nuovo a Firenze la grande arte contemporanea con “Anselm Kiefer. Angeli caduti“, a cura di Arturo Galansino (direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. L’esposizione, aperta da venerdì 22 marzo al 21 luglio, sarà un’occasione unica per entrare a diretto contatto con le opere del grande maestro tedesco attraverso un percorso che si snoderà tra lavori storici e nuove produzioni.
Tra le novità della mostra vi sarà un’imponente opera che dialogherà con il cortile rinascimentale, ma il percorso tra le sale sarà una vera e propria riflessione attorno ai temi di identità, poesia, vicende storiche e pensieri filosofici. Attraverso i medium utilizzati dall’artista – dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia – l’arte di Kiefer propone un percorso d’introspezione dell’essere umano in un costante cortocircuito tra presente, passato e futuro.