La mostra, presentata il 23 settembre nel museo dalla sovrintendente ai beni archeologici della Toscana Fulvia Lo Schiavo, dalla direttrice dell’Archeologico Maria Cristina Guidotti e dal critico d’arte contemporanea Giuliano Serafini, ruota intorno alla figura in parte mitologica di Antinoo, giovane amante dell’imperatore Adriano che, secondo la leggenda, nel 130 d.C. sacrifico’ la propria vita gettandosi nel Nilo per salvare quella del sovrano da un vaticinio di morte.
Esposti numerosi reperti rinvenuti a partire dagli anni ’30 dagli operatori dell’istituto papirologico fiorentino ‘Vitelli’ nella necropoli di Antinoe, citta’ che Adriano dedico’ al suo compagno dopo la morte: frammenti di abiti, un raro mantello con cappuccio, manufatti in terracotta, ferro e legno. Ad arricchire la collezione, una testa di Antinoo di provenienza ignota, databile intorno al 130 d.C.