L'idea di raccogliere attorno al Museo un numero di aziende sostenitrici è stata annunciata dal Presidente Marini fin dal suo primo insediamento, ed ora che i particolari organizzativi sono stati definiti, l'idea è pronta per il varo, con un progetto di comunicazione che usa con ironia la metafora calcistica.
“Non si tratta semplicemente di una raccolta fondi a favore del Museo, promossa da una campagna pubblicitaria che spero accenda la curiosità di molti dei nostri imprenditori, magari riuscendo a strappare loro anche un sorriso” – spiega il Presidente Marini.
“Il Museo del Tessuto è espressione della nostra città, della sua tradizione, della sua storia e della sua industria. In poche parole è un simbolo della città, un po' come lo è una squadra di calcio. E la squadra del cuore ci fa soffrire e ci dà soddisfazioni, ci appassiona e ci fa sentire parte di un gruppo che condivide valori, storia, territorio”.
Tre concetti fondamentali
Tre i concetti fondamentali della nuova campagna di comunicazione, espressi da altrettante immagini simbolo:
Tifare Museo del Tessuto:
– non è solo attaccamento alla maglia. Ma anche al tessuto
– è un dovere non solo per la bandiera. Ma anche per il campionario
– non è solo una questione di campanilismo. Ma anche di “ciminierismo”
Proseguendo nel parallelismo calcistico, il progetto si ispira idealmente alle iniziative di azionariato popolare in stile Barcellona, Real Madrid o Bayern Monaco, ma anche ai più classici programmi di partnership delle aziende per il mondo della cultura.
I sostenitori infatti, diventando membri del supporter Club, ottengono una serie di benefit che hanno valore economico, culturale e simbolico: dalle anteprime esclusive alla mostre, alle aperture straordinarie; dai biglietti gratuiti per i dipendenti agli eventi dedicati, come ad esempio un concerto annuale per i Supporter. Ed ancora: un Supporter kit composto dalla classica tazza e da una T shirt – la maglia del tifoso del Museo – pubblicazioni gratuite, sconti al bookshop del Museo e sull'acquisto di servizi esclusivi, come ad esempio la possibilità di organizzare cene o eventi aziendali negli spazi del Museo. Infine – con un attenzione particolare alle aziende tessili – la possibilità di usufruire del servizio di consultazione dell'archivio campionari e tante occasioni di formazione per accrescere le competenze.
In poche parole, tifare museo del tessuto, paga.
Nel senso che viene ampiamente ripagata – oltre che dal senso di appartenenza – anche da benefit economici e servizi di sicuro interesse per le aziende del territorio.
Il sistema di quote annuali del programma – pensato principalmente per le aziende ma aperto anche alla contribuzione dei privati – prevede per il 2016 un fee di 1.500 Euro, gestibile sia come erogazione liberale che sponsorizzazione, e dunque pienamente deducibile (la deducibilità vale solo per le aziende).
E con questa importante novità per il nostro territorio, il Presidente del Museo del Tessuto – a nome dei soci della Fondazione – si impegna fare “un bel campionato”, ma soprattutto a creare attorno al Museo una squadra, ed un gruppo di supporter che condivida idee e programmi e sia sempre pronto a gridare:
Forza Museo del Tessuto!. www.museodeltessuto.it/supporter-club