martedì, 5 Novembre 2024
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La ”Fiorita” di Girolamo Savonarola

Il 23 maggio per Firenze è una data particolare, che ha segnato un passaggio molto importante della storia, rimasto nell’immaginario collettivo fiorentino

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La Firenze di fine Quattrocento non fu solo quella delle feste carnevalesche, dello splendore artistico, della vita sfarzosa delle classi più ricche. Fu anche quella dell’accesa predicazione di Girolamo Savonarola, dei roghi delle “vanità” in cui si bruciavano in piazza libri e disegni ritenuti pagani, di movimenti che mettevano sotto accusa la corruzione delle casate più abbienti e della Chiesa stessa.

Frate domenicano nato a Ferrara nel 1452, Savonarola si stabilì a Firenze nel 1489 e divenne priore di San Marco nel 1491. Svolse un ruolo di primo piano nella vita fiorentina di fine Quattrocento: autore di prediche accese e potenti che lo resero popolare negli ambienti fiorentini, Savonarola è stato propugnatore di una profonda riforma morale e religiosa. In seguito alla morte di Lorenzo il Magnifico, il frate accentuò la sua lotta antiprincipesca, prendendo una netta posizione contro la tirannide e, implicitamente, contro il potere signorile.

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Savonarola Fiorita

Dopo la cacciata di Piero de’ Medici nel 1494, divenne uno dei protagonisti della vita politica della città, ispirando la nuova costituzione della repubblica varata l’autunno di quello stesso anno. Il frate sollecitava la partecipazione del popolo alla vita cittadina, ma incontrò l’opposizione delle casate fiorentine e del papa Alessandro VI della famiglia Borgia.

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Come sottolinea Machiavelli in un celebre passo de “Il Principe”, egli conobbe la sua rovina proprio durate la repubblica da lui stesso ispirata: abbandonato da parte dei suoi antichi sostenitori e scomunicato nel 1497, fu mandato al rogo come eretico l’anno successivo in piazza della Signoria insieme ai suoi confratelli Domenico Buonvicini e Silvestro Maruffi.

FIORITA Savonarola

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LA LAPIDE DI SAVONAROLA

Di fronte alla statua del Biancone, si trova una lapide che ricorda il punto esatto dove venne arso. Si racconta che, il giorno dopo l’esecuzione, il luogo del rogo venne ricoperto di fiori e petali, probabilmente depositati da qualche mano caritatevole. Ancora oggi, il 23 maggio la città di Firenze celebra la morte di Savonarola con la “Fiorita”, una cerimonia ufficiale alla presenza del sindaco, del gonfalone e del corteo storico della Repubblica Fiorentina in cui la lapide viene cosparsa di fiori.

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