Il salone-simbolo del Museo nazionale del Bargello, il grande spazio dedicato ai capolavori Donatello, torna visibile al pubblico dopo quasi un anno e mezzo di restauro. Il celebre David bronzeo è stato spostato “in prima fila”, anche altri capolavori sono stati riposizionati per consentire un migliore dialogo con le varie opere. Tra le altre novità le pedane espositive dotate di dispositivi antisismici e anti-ribaltamento, la nuova illuminazione per dare maggiore tridimensionalità alle statue e all’ambiente, i QR code per accedere tramite smartphone alle schede e alle audiodescrizioni, il restauro delle strutture del salone, dalle decorazioni delle volte all’intonaco delle pareti.
Le opere nel Salone di Donatello, il “cuore” del Bargello
Il progetto, coordinato dal Direttore generale Musei Massimo Osanna, è stato curato da Ilaria Ciseri, funzionario responsabile del Bargello, e i restauri sono stati condotti sotto la supervisione di Benedetta Cantini. Con i suoi 18 metri di altezza e una superficie di 445 metri quadrati il Salone di Donatello è l’ambiente più imponente del palazzo: cuore del percorso del Museo Nazionale del Bargello è un vero e proprio simbolo dell’arte rinascimentale. Il suo riallestimento segue quello effettuato su altre sale.
Sono 9 i capolavori di Donatello ospitati in questo grande ambiente: il David in marmo, il San Giorgio, il Marzocco, il celeberrimo David in bronzo, l’Attis, il Putto danzante, la Crocifissione, la Testa di uomo barbuto e la Madonna di via Pietrapiana. A questi si aggiungono il San Giovanni Battista Martelli scolpito in collaborazione con Desiderio da Settignano e altri lavori solo in parte di mano dell’artista o eseguiti su suo progetto, all’interno della bottega. E poi ancora le opere dei padri fondatori del Rinascimento fiorentino, Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti, quelli di allievi di Donatello come Desiderio da Settignano e Bertoldo di Giovanni, le terracotte invetriate di Luca della Robbia.
Il restauro
“Il progetto ha saputo coniugare conservazione e innovazione, migliorando la leggibilità delle opere e offrendo strumenti di fruizione inclusiva, pensati per tutti i pubblici – ha spiegato il Direttore generale Musei Massimo Osanna -. Determinanti sono stati anche l’introduzione di una nuova cromia per le pareti e un attento intervento sull’illuminazione, capaci di conferire nuova luce e profondità a questo spazio. È un passo importante per il Bargello, proprio in quest’anno speciale che segna la sua unione con la Galleria dell’Accademia in un unico istituto museale”.
Il nuovo allestimento comprende 65 opere e si distingue per una serie di scelte progettuali volte a migliorare la fruizione, la leggibilità e la sicurezza delle sculture esposte. Tra le opere ricollocate rispetto al vecchio allestimento anche il David in marmo di Donatello, ora accostato al San Giorgio, l’Attis di Donatello e il David del Verrocchio, spostati per permettere confronti diretti.
“L’intento – ha aggiunto Ilaria Ciseri, funzionario responsabile del Museo Nazionale del Bargello – è stato di migliorare l’assetto espositivo con poche ma significative modifiche, ottimizzare – per la prima volta all’interno del museo – i parametri statici di alcune sculture con dispositivi antisismici e aggiornare le tradizionali didascalie con sistemi multimediali di moderna generazione, per un’accessibilità sempre più inclusiva”.