Se vi è capitato di passare da Porta Romana a Firenze, non potrete certo non aver notato la colossale statua in marmo ocra al centro della rotonda. Le scuole di pensiero su questa grande scultura sono opposte: o la ami, oppure la odi. Tutto qui, non esistono vie di mezzo. Tuttavia, qualunque sia il vostro parere, mi chiedevo quanti di voi conoscessero la sua storia e l’artista che l’ha realizzata. In questa guida, vi racconterò 4 curiosità in merito a questo bizzarro colosso, punto di riferimento per turisti e cittadini, che cela dietro di sé un significato da lasciare il fiato sospeso.
1. Le origini della scultura “Dietrofront” a Porta Romana: perché si chiama così?
Partiamo dalle basi: chi l’ha realizzata e in quale occasione? Nel 1984 si è tenuta al Forte Belvedere di Firenze una mostra personale di Michelangelo Pistoletto. Per l’occasione, è stata realizzata proprio questa statua che prende il nome di “Dietrofront” e che ancora oggi si trova a Porta Romana, limite dell’antica cerchia muraria fiorentina. Curioso è il fatto che i fiorentini l’abbiano ironicamente definita “donna con il mal di testa” e “squilibrata” a causa dall’enorme masso che è costretta a portare sopra la propria testa, ma ora che ci penso meglio, cos’è quel peso?
2. La statua di Porta Romana e il suo significato per Firenze
La colossale statua, alta sei metri e lunga quattro, raffigura una donna in piedi che sorregge non un masso, bensì un’altra donna, in bilico e di dimensioni minori. Una composizione del genere, infatti, resiste allo scorrere del tempo grazie a una struttura metallica interna che la sorregge. Le due figure, femminili e perpendicolari tra loro, guardano in direzioni opposte: quella in verticale punta i suoi occhi verso via Senese (in direzione di Roma); mentre l’altra, in orizzontale, rivolge il suo sguardo verso via Romana, attraverso l’ingresso della porta.
Come mai? L’artista Michelangelo Pistoletto voleva in questo modo simboleggiare il doppio movimento compiuto da Firenze, e incarnato in questo caso dalla figura della donna, durante i secoli: da una parte, l’apertura verso il mondo (l’uscita da Porta Romana), anche in termini di progresso culturale e scientifico; e dall’altra, lo sguardo al passato, definito da Pistoletto nel 2010: “un ritorno della modernità verso Firenze, dal viaggio nel mondo”. La costante tensione generata da queste due figure che rivolgono lo sguardo in direzioni opposte, rappresenterebbe quindi il contrasto e la circolarità tra passato e futuro: concetto che svilupperà ulteriormente, e in modo differente, nelle sue opere future.
3. L’artista autore di “Dietrofront” è Michelangelo Pistoletto
Nato a Biella nel 1933, Michelangelo Pistoletto è considerato uno dei maggiori esponenti dell’arte povera italiana, corrente artistica che si serve appunto di materiali poveri e grezzi per raggiungere la cosiddetta “antiform”, ovvero la negazione della forma, rifiutando l’organizzazione armonica dell’opera d’arte. Dopo una lunga e prestigiosa carriera, oggi le sue opere sono presenti nelle collezioni dei maggiori musei d’arte moderna e contemporanea: dal Reina Sofia di Madrid fino al MoMa di New York, passando per il Tate di Londra e il Pompidou di Parigi.
4. Incidenti… di percorso
Nei primi anni Novanta, la statua “Dietrofront” subì un violentissimo urto da parte di un’automobile che proveniva a tutta velocità da via Senese, verso Porta Romana. In occasione del restauro, avviato nel 1996, si approfittò anche per una pulitura dai danni causati dallo sporco dovuto a pioggia e smog. La statua ha subito un secondo restauro nel 2016, dato che presentava macchie e patine biologiche, e alcuni distacchi nella zona della spalla sinistra. Durante l’intervento, è stata effettuata una pulitura con rimozione di alghe e licheni, è stata eseguita la stuccatura di micro fessure e parti mancanti, la stesura di una protezione superficiale, e infine è stato effettuato il controllo della struttura portante in acciaio.