mercoledì, 17 Aprile 2024
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Aritmia al quarto mese di gravidanza, intervento riuscito a Empoli

I medici del laboratorio di elettrofisiologia di Empoli, guidati dal dottor Attilio Del Rosso, hanno messo a punto una nuova metodica che ha permesso la riuscita dell'intervento su una donna, evitando sia l’esposizione al rischio farmacologico che a quello radiologico.

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Donna al quarto mese di gravidanza, ripristinato il normale ritmo cardiaco grazie a una nuova metodica.

LA PROCEDURA. In una paziente al quarto mese di gravidanza è stata eseguita con successo una procedura percutanea di ablazione di aritmia sopraventricolare, ossia un intervento per ripristinare il normale ritmo cardiaco. E’ accaduto la scorsa settimana, nel reparto di cardiologia  dell’ospedale “San Giuseppe” di Empoli, diretto dal dottor Andrea Zipoli. La paziente era affetta da un flutter atriale ad elevata frequenza, aritmia la cui persistenza avrebbe potuto compromettere una normale prosecuzione della gravidanza. I farmaci antiaritmici comunemente utilizzati per trattare queste aritmie sono in genere controindicati per il rischio di provocare danni fetali.

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RISCHI. Per evitare l’uso di farmaci è possibile effettuare una procedura di ablazione transcatetere, procedura invasiva che, mediante l’inserimento all’interno delle cavità cardiache di elettrocateteri, permette di identificare ed eliminare il circuito che sostiene l’aritmia. Tale metodica, di solito, richiede l’impiego dei raggi X per la visualizzazione degli elettrocateteri all’interno del cuore. In considerazione del rischio di un danno al feto provocato dalle radiazioni ionizzanti tale procedura è controindicata nelle donne in gravidanza.

INTERVENTO RIUSCITO. I medici del laboratorio di elettrofisiologia di Empoli, guidati dal dottor Attilio Del Rosso, hanno messo a punto una metodica che permette di visualizzare e muovere gli elettrocateteri all’interno del cuore evitando l’esposizione radiologica del paziente. L’intervento ha avuto successo, evitando così l’esposizione sia al rischio farmacologico che a quello radiologico.

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