sabato, 14 Dicembre 2024
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Aumentano i beni confiscati alla mafia in Toscana: 61 contro i 50 del 2010

Nel 2010 erano 50, nel 2011 sono diventati 61. Undici beni in più confiscati alla mafia in Toscana. Niente in confronto ai 5.242 siciliani, ma restano comunque un campanello d'allarme ''In una regione che non è terra di mafia, ma dove la mafia c'è'', diceva Caponnetto.

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Sono 61 i beni confiscati alla mafia in Toscana, nel 2010 erano 50.

LA MAFIA C’E’. 12.064 beni confiscati alla mafia in tutta Italia. Il conto è aggiornato al primo marzo e sessantuno di questi, sono in Toscana ”Una regione che non è terra di mafia – diceva Caponnetto – ma dove la mafia c’è. Magari meno di altrove, ma c’è”. E a confermare le parole del magistrato scomparso nel 2002 a Firenze, appena dieci giorni fa il sostituto procuratore della Dda di Firenze Ettore Squillace ha affermato ”In Toscana non sono operativi organi stabili delle mafie, ma ci sono segnali da non sottovalutare”.

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I BENI DELLA MAFIA. I sessantuno beni confiscati in Toscana sono un campanello d’allarme anche se possono sembrare pochi rispetto ai 5.242 siciliani, i 1819 della Campania, i 1699 della Calabria, i 1044 della Puglia, i 1031 della Lombardia e i 576 del Lazio. E proprio all’interno di alcuni di questi beni, ma anche nei luoghi del caporalato che è un’altra piaga da combattere e denunciare anche in Toscana, farà tappa la carovana internazionale antimafie che anche quest’anno, è organizzata da Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Uil, Legambiente, Banca Etica, Ligue, Flare e Da sud.

IN TOSCANA. Gli immobili confiscati in Toscana alla criminalità organizzata, nel 2010 erano 50. In due anni sono cresciuti di undici, un quinto contro meno di un decimo in tutta Italia. Tolta Grosseto, nessuna provincia fa eccezione. La maggior parte si trova a Pistoia (14) e Firenze (13). Seguono Massa-Carrara (8), Lucca (7), Arezzo (6), Prato e Siena (5 entrambi), Pisa (2) e Livorno (1). la mafia e la criminalità organizzata, in Toscana, ha riciclato denaro sporco acquistando alberghi, tra questi l’ex hotel Paradiso a Montecatini alto, ma anche negozi, locali notturni ed aziende, oppure prestando denaro ad usura o gestendo bische clandestine. Tra i beni toscani confiscati c’è la tenuta di Suvignano, centinaia di ettari destinati a produzioni pregiate e attività venatorie, ma anche case coloniche, fabbricati e due ville per ospitare turisti nel cuore della campagna senese. Si trova nel comune di Monteroni d’Arbia e fino a qualche anno fa era il più grande bene sequestrato alla mafia in tutto il centro e nord Italia.

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L’iniziativa: Contro l’illegalità e il caporalato, torna la carovana antimafie

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