martedì, 15 Luglio 2025
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Casa, a Firenze quasi un affitto su due è in nero

Quasi un contratto d'affitto su due è in tutto o in parte al nero. A denunciare la situazione abitativa di Firenze è il Sunia, il sindacato degli inquilini, riunito oggi per l'assemblea regionale. Contestato il piano casa del governatore Rossi.

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Quasi un contratto d’affitto su due è in tutto o in parte al nero. A denunciare la situazione abitativa di Firenze è il Sunia, il sindacato degli inquilini, riunito oggi per l’assemblea regionale. Contestato il piano casa del governatore Rossi.

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I PIU’ CARI D’ITALIA. Secondo i dati del Sunia, Firenze è la città più cara d’Italia per l’acquisto di un’abitazione e il 45% dei contratti d’affitto è almeno in parte al nero. Un quadro reso ancor più nero dal perdurare della crisi.

POPOLARI E NON. Sono 1,8 milioni le abitazioni toscane, di cui il 19% è in affitto (342mila). Le case popolari, però, rappresentano solo il 13,5% del totale (46.400): “troppo poche per soddisfare i  bisogni attuali e ancor meno quelli futuri – denuncia il Sunia – : sono oltre 22mila le famiglie collocate nelle ultime graduatorie per gli alloggi popolari”.

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SFRATTI. Altro capitolo doloroso quello degli sfratti: oltre 8.300 le famiglie in attesa di essere sfrattate, di cui l’85% per morosità.

TESORETTO. Di qui la richiesta del Sunia alla Regione, affinché metta mano a quel “tesoretto da 300 milioni che ha assicurato di avere a disposizione per interventi mirati a alleviare e risolvere la precarietà abitative di migliaia di famiglie toscane”.

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CONTRO I BAMBOCCIONI. Criticata anche la scelta della giunta Rossi di “distogliere, speriamo solo per un anno, 130 milioni di euro destinati all’edilizia popolare per risanare il buco di bilancio del trasporto pubblico locale”, commenta il coordinatore del Sunia Simone Porzio. Forti dubbi anche sulla proposta formulata direttamente dal presidente Rossi “di impiegare oltre 57 milioni di euro per dare una soluzione abitativa ai cosidetti bamboccioni quasi quarantenni, il cosiddetto progetto Giovani Sì”. Secondo Porzio “la proposta Rossi sembra ad oggi dare risposte a quei giovani in grado di avere già una buona capacità di reddito e rischia solo di risollevare, in gran parte, le economie in profonda crisi dei costruttori edili e delle loro immobiliari”.

REPLICA. La replica arriva in diretta dall’assessore al welfare Salvatore Allocca. “Le risorse che la Regione può mettere in campo – dichiara – anche se sono significative non sono sufficienti senza politiche nazionali che ormai mancano da decenni in questo paese. La Toscana – aggiunge – ha una disponibilità di circa 400 milioni per questa legislatura ma dobbiamo sottostare al limite annuale dettato dal piano di stabilita’ di 50 milioni di euro”.

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