venerdì, 18 Luglio 2025
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Il Castello di Sammezzano aprirà alle visite (ma ci vorrà tempo)

La proprietà dell'edificio e del parco monumentale è passata ufficialmente alla famiglia Moretti, che ora pensa al piano di recupero

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La storia infinita del Castello di Sammezzano è vicina a un lieto fine: la proprietà è passata ufficialmente alla famiglia Moretti che punta ad aprire alle visite del pubblico una parte del complesso di Leccio entro due anni. Troppo presto però stabilire tempi precisi della rinascita, visto che l’edificio in stile orientalista (tutelato, come anche il parco da 12 ettari in cui è immerso) necessita di delicati interventi. Serviranno autorizzazioni e cantieri complessi. Intanto il Comune di Reggello e i due comitati che da anni si battono per il recupero esultano per la svolta.

Il passaggio di proprietà

Dopo che lo Stato non ha fatto valere il suo diritto di prelazione per acquistare questo bene storico, da oggi la proprietà del Castello di Sammezzano e del parco passa alla SMZ srl, la società di cui è amministratrice Ginevra Moretti (figlia di Giorgio, noto mecenate fiorentino) e che è controllata interamente dalla HKC srl, holding patrimoniale della famiglia. Da mesi si parla di questa operazione, che adesso è andata in porto per una cifra che si aggirerebbe intorno ai 18 milioni di euro. Servirà però più del quadruplo di risorse per riaprire.

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Adesso si pensa al piano di recupero. La famiglia Moretti è già in contatto con il Comune di Reggello e con la Soprintendenza per definire i termini della riqualificazione. Il primo passo è rappresentato dai lavori urgenti di messa in sicurezza per il tetto dell’edificio, per ripulire il sottobosco e sistemare alcune strade del parco. Poi si passerà al progetto di riqualificazione, di cui al momento si conoscono solo i dettagli di massima, per un costo che si aggirerà intorno agli 80 milioni di euro.

Castello Sammezzano facciata

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L’apertura alle viste del Castello di Sammezzano

La nuova proprietà non ha fatto mai mistero sulle sue intenzioni riguardo alle 13 sale del piano nobile del Castello di Sammezzano e al parco monumentale: questi spazi saranno aperti alle visite del pubblico e dunque sarà studiato un piano per consentire la riorganizzazione del percorso. Nelle intenzioni dei Moretti, i cantieri potranno durare tra i 18 e i 24 mesi, ma molto dipenderà dall’iter autorizzativo e anche da come andranno avanti i restauri, visto che il complesso è tanto bello quanto fragile.

Ma il progetto dovrà avere anche una sostenibilità economica, per non rischiare di far ricadere tutto in stato di abbandono dopo poco tempo. L’idea è di affiancare il percorso museale con un albergo di alta fascia e spazi per eventi privati, mentre l’ecomostro, lo scheletro di cemento costruito negli anni Settanta per ampliare l’hotel di allora, sarà demolito.

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La storia infinita di Sammezzano

Il Castello di Sammezzano, come oggi lo conosciamo, è frutto dell’estro del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona che nell’Ottocento trasformò quella che era una villa-fattoria in un esempio architettonico unico, tra interni in stile orientalista che richiamano i capolavori dell’arte moresca e un parco monumentale in cui vennero introdotte piante esotiche. In passato è stato un albergo e ristorante, poi nel 1999 è stato acquistato per realizzarci un resort di lusso, progetto che è poi naufragato. L’edificio, dopo mille traversie, è finito più volte all’asta senza però mai arrivare a trovare un nuovo proprietario. La svolta, con l’interessamento dei Moretti, è arrivata l’anno scorso.

Finora solo pochi fortunati hanno potuto partecipare alle visite all’interno di una piccola porzione del Castello di Sammezzano, organizzate in passato grazie all’impegno dei comitati locali e, in un caso, grazie al FAI.

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