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Giorgio e Ginevra Moretti vogliono comprare il Castello di Sammezzano

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Castello Sammezzano Firenze facciata

La famiglia è impegnata in una trattativa per acquistare dal curatore fallimentare il castello, esempio di architettura orientalista. Chi sono Giorgio e Ginevra Moretti, gli imprenditori dietro all'operazione

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La lunga vicenda dietro alla vendita del Castello di Sammezzano si arricchisce di un nuovo capitolo: sul capolavoro in stile moresco-orientale che si trova a Leccio (Reggello-Firenze) hanno messo gli occhi l’imprenditore Giorgio Moretti e la figlia Ginevra. La notizia, anticipata da La Nazione, è stata confermata anche dal comitato Save Sammezzano che da anni si batte per il recupero del suggestivo edificio. La trattiva con il curatore fallimentare dura da mesi e ora si intravede uno spiraglio di luce per l’immenso complesso chiuso da decenni e visibile solo durante poche visite aperte al pubblico.

Quanto costa il Castello di Sammezzano? Le trattative per la vendita e il piano dei Moretti

La proposta di concordato per l’acquisto è stata avanzata al curatore fallimentare dalla Smz srl, società amministrata dalla figlia di Giorgio Moretti, Ginevra: la cifra per comprare il Castello di Sammezzano secondo le indiscrezioni si aggirerebbe intorno ai 10-20 milioni di euro. Poi servirebbero altri 80-100 milioni per i lunghi lavori di restauro e recupero, oltre che per demolire le strutture aggiunte lo scorso secolo al castello. Uno dei principali creditori, Mirko Morandi con la sua società Kairos, ha dato la disponibilità di stanziare subito 4 milioni di euro per mettere in sicurezza il castello e il parco circostante, prima che lo stato di abbandono in cui versa l’opera peggiori ulteriormente.

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Ancora non è chiaro quali progetti siano in ballo per il suggestivo edificio: forse un hotel, una location per matrimoni ed eventi o un tipo diverso di struttura turistica. Il punto fermo sarebbe quello di garantire comunque la possibilità di visite con l’apertura al pubblico del parco e del piano monumentale del castello. Un’operazione comunque non facile per la trafila burocratica da affrontare. Nel caso di un via libera alla vendita ci vorranno almeno 3 mesi per concludere il passaggio di proprietà del Castello di Sammezzano ai Moretti. E poi ci sono i cantieri che, secondo le prime stime, potrebbero durare 4 anni o più.

Chi sono Giorgio Moretti e Ginevra Moretti

Dietro questa operazione c’è come detto la Smz srl, società guidata da Ginevra Moretti, costituita ad hoc per l’operazione e interamente partecipata dalla HKC Srl, l’holding della famiglia Moretti. Giorgio Moretti, classe 1961, umbro di nascita ma fiorentino d’adozione, non è nuovo ad attività di valorizzazione e tutela del patrimonio artistico fiorentino e ha un lungo curriculum imprenditoriale.

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Tra le altre cose, dal 2009 al 2017 ha guidato Quadrifoglio (l’azienda di igiene ambientale di Firenze poi diventata Alia) dando vita nel 2010 alla Fondazione Angeli del Bello, che mette in rete volontari per la cura della città e del suo decoro. Laureato in medicina, nel corso della sua carriera si è occupato di informatica applicata al campo della sanità con il gruppo Dedalus, ma anche di software a supporto dei mercati finanziari, di quello immobiliare e della difesa.

La storia del Castello di Sammezzano

Nel Seicento l’edificio, la cui origine risale a prima dell’anno mille, era una grande fattoria, ma poi nel Diciannovesimo secolo l’eclettico marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona lo riprogettò. Tra il 1853 e il 1889 lo tarsformò in uno dei principali esempi di architettura orientalista in Italia. Più di recente il Castello di Sammezzano è stato fino agli ’90 un hotel e un ristorante, oltre a diventare il set cinematografico di molti film, mentre nel 1999 la proprietà è passata alla società italo-inglese Sammezzano Castle che lo ha comprato all’asta. L’obiettivo era realizzare un resort di lusso, progetto che però è naufragato con il fallimento dell’impresa.

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Castello Sammezzano interno

Una nuova asta è stata fatta nel 2015, partendo da una base di 20 milioni di euro, ma è andata deserta come anche le successive. L’ultima del 2018 partiva da una cifra di 16,2 milioni di euro. Nel frattempo è stato creato un comitato per il recupero del complesso, il complesso è entrato a far parte dei Luoghi del Cuore del Fai e si sono susseguiti appelli anche per un acquisto da parte dello Stato. In qualche rara occasione il Castello è stato aperto durante Le Giornate di Primavera organizzate dal Fondo Ambiente Italiano registrando in poco tempo il tutto esaurito.

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