Si è preso cura di 1.200 pazienti, inserendoli in un percorso di sostegno psicologico che li ha aiutati nella difficile battaglia contro il tumore. Altri 2.500 sono stati seguiti in un programma personalizzato di riabilitazione fisica. In totale, tra visite, colloqui e sedute di fisioterapia, sono circa 70mila le prestazioni erogate. Numeri che fotografano i primi dieci anni di attività del Cerion, il Centro di riabilitazione oncologica con sede a Villa delle Rose che domani, venerdì 3 luglio, ha in programma un'iniziativa per festeggiare il primo decennio di attività.
Il Centro è nato nel 2005 grazie alla sinergia tra Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, e la sezione fiorentina della Lega italiana per la lotta contro i tumori. Si è imposto fin da subito come un’esperienza pioneristica nel panorama della riabilitazione oncologica italiana. In un'unica struttura sono riuniti professionisti con competenze in diverse discipline, capaci di prendersi cura dei pazienti sia a livello fisico che psicologico: fisioterapisti e riabilitatori per affrontare i problemi fisici legati alla malattia, psicologi per le difficoltà della mente. L'ambizioso obiettivo è quello di aiutare ad affrontare il cambiamento che l’esperienza della malattia porta inevitabilmente con sé. Tante le attività proposte ai pazienti del Centro, dalla danza, alla scrittura terapia, l'arteterapia, lo yoga, la mindfullness e ancora piscina, Feldenkais, nordic walking ed escursioni sulle Dragon Lady, le imbarcazioni che vogano sull’Arno. Così il Cerion si è imposto come una delle eccellenze della sanità toscana, riconosciuta ormai a livello internazionale.
La festa di compleanno del Centro, che si terrà venerdì 3 luglio dalle 17,30 a Villa delle Rose, sarà un’occasione per riabbracciare tutti i pazienti con un piccolo rinfresco accompagnato da musica e da un’esibizione dei Bandierai degli Uffizi. A celebrare la ricorrenza saranno anche le associazioni di volontariato che, con gruppi e attività, operano all’interno della struttura, arricchendone l’offerta: il servizio Donna come prima della sezione fiorentina della Lilt, l’Associazione stomizzati toscani, l’Associazione italiana prostatectomizzati, l’Associazione italiana laringectomizzati, Toscana Donna e l’associazione La finestra.
“Ci facciamo carico dei sogni e dei bisogni dei pazienti” sintetizza Maria Grazia Muraca, direttore del Centro. “L’impatto con il tumore è spesso un’esperienza traumatica – sostiene Giovanna Franchi, responsabile del servizio di Psico-oncologia della Lilt – ma può diventare anche un’opportunità per imparare a conoscersi meglio e scoprire risorse inaspettate”. “Il Cerion – spiega Gianni Amunni, direttore generale di Ispo – è un’esperienza unica, nata dalla sinergia tra il servizio pubblico e il mondo dell’associazionismo no profit. Una collaborazione proficua che, in questi anni, ha creato un vero e proprio modello di assistenza che tiene conto di tutte le esigenze dei pazienti, puntando al miglioramento della qualità della vita”. “Questi dieci anni – osserva Riccardo Poli, direttore sanitario di Ispo – rappresentano un traguardo importante, ma dobbiamo guardare anche al futuro, impegnandoci a crescere ancora”. “La riabilitazione oncologica è uno degli obiettivi principali per la sezione fiorentina della Lilt. Attraverso il Cerion siamo vicino alle persone malate di tumore e facilitiamo il loro pieno ritorno alla vita, integrando e arricchendo il servizio pubblico di Ispo con professionisti Lilt e la preziosa presenza delle nostre volontarie di Donna Come Prima. Festeggiamo con gioia l’importante traguardo dei 10 anni di attività, ringraziamo Corri la Vita che da sempre ci ha affiancato in questa scelta e guardiamo al futuro determinati a valorizzare sempre di più questa esperienza così unica” commenta Alexander Peirano, presidente della sezione fiorentina della Lilt.
“Il Cerion, di cui oggi festeggiamo il decimo anniversario – dice l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi -, è la dimostrazione che il nostro sistema sanitario garantisce non solo le cure essenziali, ma una presa in carico complessiva in un campo così delicato come quello della riabilitazione oncologica. Ed è fondamentale, in questa presa in carico, il ruolo e l'intervento delle associazioni. Voglio sottolineare l'importanza di un modello, come il nostro, che prevede l'integrazione tra il mondo delle associazioni e del volontariato e le istituzioni”.