Terracciano, infatti, aveva mantenuto i contatti con alcune persone che si erano intestate quote in società a lui riconducibili. Due complici siciliani, attraverso un corner ufficiale di scommesse a Nicosia (Enna), riciclavano soldi. In soli due mesi la Guardia di finanza ha accertato il riciclaggio di 360 mila euro e un passaggio di circa 800 mila euro.
Il denaro era frutto delle attività illecite di raccolta abusiva di scommesse, di gioco d’azzardo, di usura (con tassi praticati fino al 150%) e di estorsione.
Gli ordini di custodia cautelare in carcere sono stati notificati allo stesso Giacomo Terracciano e a Francesco Lo Ioco, già detenuti, a Pasquale Ascione, nato a Pollena Trocchia (Napoli) ma domiciliato a Camaiore (Lucca), e a Michele Di Tommaso, nato a Venosa (Potenza) ma residente in provincia di Prato. Ascione e Di Tommaso, di fatto, secondo i militari erano i reggenti del clan dopo gli arresti del giugno scorso.