martedì, 23 Aprile 2024
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Consiglio comunale”occupato”

Sono rimasti per tutta la notte nel salone de' Dugento i tre consiglieri di Alleanza nazionale Giovanni Donzelli, Stefano Alessandri e Jacopo Cellai, per protestare contro l'assenza del sindaco Leonardo Domenici. La loro dimostrazione, promettono, andrà avanti "a oltranza".

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Una notte in Palazzo Vecchio per protesta. E’ quella trascorsa dai tre consiglieri di Alleanza nazionale Giovanni Donzelli, Stefano Alessandri e Jacopo Cellai, che ieri sono rimasti in Comune dopo la fine del consiglio per protesta contro il sindaco Leonardo Domenici, assente alla seduta, e che hanno trascorso tutta la notte nel salone de Dugento.

I tre, poi, hanno interrotto l’occupazione. “Interrompiamo l’occupazione che riprenderemo a gennaio se il sindaco Domenici continuerà a non venire in consiglio comunale. La nostra è stata una protesta seria che ha interpretato il disagio di tutta la città”, hanno affermato.

“Il gruppo di An – ha spiegato Sarra – si è comportato in modo civile per protestare contro un’assenza del sindaco che ormai dura da troppo. Un’assenza che significa per noi una vera e propria mancanza nel governo della città. Siamo pronti a manifestare negli stessi modi il nostro dissenso a gennaio se il sindaco non tornerà a presidiare il consiglio comunale, anche insieme agli alleati della PdL”. “Il nostro è stato un gesto forte, non una barzelletta – ha aggiunto Cellai – dettato dalla necessità di andare oltre i canonici strumenti di un consigliere comunale. Il nostro obiettivo è far capire alla città e porre all’attenzione dei media sul fatto che il sindaco preferisce apparire sui giornali incatenandosi davanti alla sede di Repubblica piuttosto che venire a confrontarsi in consiglio comunale. Una vicenda quella dell’inchiesta giudiziaria di Castello che avrebbe bisogno di più di un chiarimento visto che dagli stessi protagonisti è stata definita come in mano a poteri forti e occulti. Questi sono concetti gravi, che il sindaco dovrebbe spiegare. La sua – ha sottolineato Cellai – è un’assenza fisica ma soprattutto politica e dimostra come il Comune di Firenze sia incapace di gestire le questioni e i provvedimenti che riguardano l’urbanistica”.

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“Noi concludiamo un’occupazione anomala – ha proseguito Alessandri -. In questo Comune stanno succedendo cose fantascientifiche: la giunta è dimezzata, con due assessori che hanno lasciato le loro cariche, il sindaco che non viene in consiglio e se ne frega altamente. Anzi si incatena soltanto per avere una visibilità mediatica, querela a più riprese giornalisti e politici e il Partito Democratico è completamente allo sbando. Al contrario noi che siamo un partito serio, ribadiamo che non ci fermeremo qui. Passeremo di nuovo all’azione se il sindaco Domenici non tornerà in consiglio”. “Protestiamo – ha aggiunto Donzelli – per la forte delegittimazione delle istituzioni che sta avvenendo in questa città dove ciò che conta è soltanto il potere per avere altro potere; dove si pensa di risolvere la crisi morale cercando un equilibrio impossibile nelle primarie. Noi non ci stiamo e condanniamo l’azione del sindaco e l’imbarbarimento della politica fiorentina. A differenza di chi fugge da questa istituzione il gruppo di An è rimasto al proprio posto. Altri si rifiutano di venire a Palazzo Vecchio noi ci siamo rimasti, anche per ventiquattro ore, per rispetto della città e di tutti i fiorentini”.

“Siamo soddisfatti dell’iniziativa del gruppo di An – ha aggiunto il presidente provinciale Nascosti – che sente la necessità di intervenire in qualche modo per dire che è doveroso rispettare la città e quindi che il sindaco Domenici deve tornare in consiglio comunale. Ci chiediamo se una maggioranza, ad oggi, esiste sempre in questo Comune”.

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