Ieri si è tenuta l’udienza, presso la quarta sezione penale della Cassazione, sui ricordi presentati dalla Procura di Grosseto e dalla difesa del comandante Francesco Schettino.
LE PARTI. La Procura di Grosseto chiedeva che fossero confermati gli arresti domiciliari a Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia accusato di omicidio plurimo colposo, abbandono della nave e naufragio. La difesa invece chiedeva che fosse concessa la libertà. I ricorsi presentati dalle parti erano contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva confermato gli arresti domiciliari nei confronti del comandante.
IL PG. Durante l’udienza, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Vincenzo Geraci, aveva richiesto che fosse respinto sia il ricorso della Procura che della difesa, confermando i domiciliari.
LA DECISIONE. E proprio in serata è stato deciso che Francesco Schettino, responsabile del naufragio della Costa Concordia, andata alla deriva nella notte tra il 13 e il 14 gennaio scorso davanti all’Isola del Giglio, resta ai domiciliari. La quarta sezione penale della Cassazione ha così confermato l’ordinanza del 7 febbraio emessa dal tribunale del Riesame di Grosseto e rigettato sia il ricorso della Procura che della difesa. ”Preferisco aspettare e leggere le motivazioni. Comunque è stata riconosciuta la validità dell’impianto accusatorio”, ha commentato il procuratore di Grosseto Francesco Verusio.