E’ stato presentato questa mattina il Rapporto 2013 sulle presenze della criminalità organizzata in Toscana, curato dalla Fondazione Caponnetto.
LA FOTOGRAFIA. Un appuntamento che, per la prima volta, si è tenuto in Palazzo Vecchio, proprio nel giorno del 21° anniversario della strage di via d’Amelio nella quale venne ucciso Paolo Borsellino. Per quanto riguarda la provincia di Firenze, i numeri del rapporto fotografano la presenza sul territorio di 64 gruppi criminali mafiosi (22 clan della camorra, 24 cosche mafiose siciliane, 15 cosche della ndrangheta, due clan pugliesi e la banda della Magliana): una situazione definita “grave e da non sottovalutare”, con un rischio “colonizzazione” aumentato rispetto al 2011.
CONTRASTO. “Crediamo sia fondamentale porre l’attenzione e l’accento su questi fenomeni, perché per contrastarli il primo fondamentale passo è quello della conoscenza – ha detto l’assessore comunale allo Sviluppo economico Sara Biagiotti, che ha portato il saluto dell’amministrazione di Palazzo Vecchio – Non tutti sanno che anche nella nostra regione ci sono delle infiltrazioni mafiose: e questo è un problema che può portare danni enormi all’economia del nostro territorio, soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando. Imprenditori in difficoltà, per cercare di far sopravvivere le loro attività, possono soccombere alle pressioni mafiose e questo noi non possiamo permetterlo. Dobbiamo stare vicini alle persone, dobbiamo conoscere e dobbiamo combattere. Per questo sono onorata dell’opportunità che la Fondazione Caponnetto ci ha dato, di presentare in questa sala il rapporto 2013”.
L’INIZIATIVA. All’iniziativa, che si è tenuto nel salone dei Dugento, hanno partecipato Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto; Domenico Bilotta di Diple Edizioni; l’onorevole David Ermini, membro della Commissione Giustizia della Camera; l’onorevole Federico Gelli, membro della Commissione Affari sociali della Camera; Lorenzo Diana, presidente del Consorzio Agroalimentare di Napoli; Michele Capasso, presidente Fondazione Mediterraneo; Renato Scalia, consigliere della Fondazione Caponnetto e autore del rapporto. Ha chiuso i lavori il Procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi: a moderare l’incontro c’era Raffaele Palumbo di Controradio.