LA CRISI COLPISCE LE CATEGORIE PROTETTE. Questi i dati di fondo: crescente difficoltà a facilitare l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro. Anche nei ruoli che sono tradizionalmente riservati alle categorie protette, (centralinisti, portieri addetti ai call center, ecc.), con l’avanzare della crisi economica sono stati colpiti i lavoratori delle categorie “protette” e quindi più deboli.
MENO 50% DI ASSUNZIONI. Fino al 2008 venivano inseriti mediamente quattrocento persone portatrici di handicap. Negli ultimi due anni invece drastica riduzione delle assunzioni (superiore al 50%) unita al contemporaneo aumento della precarietà e della conseguente difficoltà a mantenere il posto di lavoro conquistato con tante difficoltà. Nel settembre 2008 gli avviamenti erano stati 395, mentre alla fine del 2009 sono stati 303.
IL CONTRATTACCO DELLA PROVINCIA. “La Provincia non è stata a guardare – ha spiegato l’assessore a formazione e lavoro Elisa Simoni – cercando di rimediare anche all’assenza dei decreti attuativi della legge che stabilisce il collocamento mirato per i disabili, la numero 68 del 2007. Bisogna sottolineare infatti che senza decreti attuativi non sono state messe in atto una serie di misure che a nostro parere potevano aiutare all’inserimento dei lavoratori diversamente abili”.
La Provincia ha avviato una sperimentazione grazie alla quale “permettiamo sostanzialmente alle aziende di essere in parte adempienti e ai portatori di handicap di essere inseriti”. La scelta è stata compiuta dopo un confronto con tutte le associazioni di rappresentanza dei disabili ed è stata presentata recentemente dalla Provincia in un convegno promosso dalla Cgil.