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E i calciatori vanno a segno in cucina

L'ex viola Francesco Flachi fa doppietta: dopo la paninoteca apre il risto-bar in San Frediano. Ma non è il primo calciatore che si ricicla in veste di ristoratore sul fiorentino suolo. C'è chi ha aperto il ristorante di lusso (Mutu), chi ha preso in gestione una storica Osteria (D'Agostino) e chi si mette in società dietro il bancone. Ecco come vanno gli affari ai ristoratori nel pallone.

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L’ex viola Francesco Flachi fa doppietta: dopo la paninoteca apre il risto-bar in San Frediano. Ma non è il primo calciatore che si ricicla in veste di ristoratore sul fiorentino suolo. C’è chi ha aperto il ristorante di lusso (Mutu), chi ha preso in gestione una storica Osteria (D’Agostino) e chi si mette in società dietro il bancone. Ecco come vanno gli affari ai ristoratori nel pallone.

FLACHI. La decisione di appendere le scarpette al chiodo non è stata sua e certo l’avrebbe rimandata volentieri. Ma la vocazione da ristoratore Francesco Flachi, ex viola ed ex doriano, l’ha sempre avuta. “Mi è sempre piaciuta l’idea di aprire un locale – racconta – di stare in mezzo alla gente”. Di locali, in verità, ne ha aperti due. Prima è venuta la panineria “Panino di categoria”, in zona Ponte Rosso, a settembre dell’anno scorso. Poi, a soli sei mesi di distanza, l’ex attaccante ha fatto il bis, inaugurando lo scorso marzo il “Flet”.

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SAUDATI. Tre i soci, tra cui un altro compagno di campo, Luca Saudati, ex Milan, “con cui ci dividiamo i compiti”, spiega Flachi. Già perché fare i conti con i nuovi orari di vita non è stato facile, incastrarli con quelli di sua moglie ancora meno, “ma abbiamo superato il primo anno di squalifica, il secondo – per positività alla cocaina (ndr) – questo è niente a confronto”. La moglie, in ogni caso, Francesco se la tiene ben stretta, anche lei a lavorare nel nuovo locale di San Frediano. “Tre giorni li passo qui, gli altri tre al Panino – continua – ma lì ci sono anche i miei genitori che mi danno una mano”. Una gestione tutta familiare, insomma. Che funziona: basta vedere la fila che si forma in fondo a via XX Settembre all’ora di pranzo, per mangiare una delle famose schiacciatine, o l’assembramento di ragazzi davanti al Flet la sera.

MUTU. Certo, anche il nome del proprietario fa gioco. Così come l’assidua presenza degli ex compagni di squadra. Mutu, in particolare, è diventato un cliente affezionato del Panino di Categoria. “Con Adrian siamo diventati molto amici – racconta Flachi – mi viene a trovare spesso, così come io vado al suo ristorante, al Nove”. Il caso Flachi, infatti, non è l’unico. Anzi, sono diversi i calciatori che hanno deciso di investire nel settore culinario. Come Mutu, che ha fatto dell’amata movida notturna un mestiere ed ha aperto un ristorante fashion in riva all’Arno insieme ad altri soci. Ed è riuscito comunque a salire all’onore delle cronache a causa dei ripetuti furti subiti: champagne e bottiglie di Sassicaia nel bottino.

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D’AGOSTINO. L’ultimo a sfoderare spirito imprenditoriale è stato il centrocampista viola Gaetano D’Agostino. Insieme alla famiglia gestirà la storica “Osteria de’ Macci”, nell’omonima via. La seconda vita (del locale e del calciatore) è cominciato proprio lo scorso 19 maggio. “Firenze mi piace tutta – ha dichiarato D’Agostino all’inaugurazione – e voglio portare avanti la tradizione della cucina toscana. Questa città mi è piaciuta fin dal primo momento, non per niente ho preso casa in Lungarno Ferrucci che è una zona che mi fa impazzire. Rispetto a Udine è molto diverso il rapporto con la gente”. Solo che adesso i tifosi cominceranno a dargli le pagelle anche in cucina.

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