venerdì, 19 Aprile 2024
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Firenze come Roma, si va verso la Città metropolitana

Si apre il dibattito sulla Città metropolitana. La prima riunione congiunta per discutere sul tema si è tenuta ieri a Palazzo Medici Riccardi. Presenti la commissione affari istituzionali del consiglio comunale di Firenze, presieduta da Valdo Spini e la commissione speciale per la città metropolitana del consiglio provinciale di Firenze presieduta da Federico Tondi.

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Si apre il dibattito sulla Città metropolitana. La prima riunione congiunta per discutere sul tema si è tenuta ieri a Palazzo Medici Riccardi. Presenti la commissione affari  istituzionali del consiglio comunale di Firenze, presieduta da Valdo Spini e la commissione speciale per la città metropolitana del consiglio  provinciale di Firenze presieduta da Federico Tondi.

SULLA CARTA. La Città metropolitana è un ente amministrativo finora rimasto sulla carta e non organicamente disciplinato, anche se negli ultimi tempi il dibattito intorno a questo organismo si è riacceso con la nascita di Roma capitale.

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COMUNE E PROVINCIA UNITI. Si è trattato, secondo Spini, di  “due ore di confronto serrato, dal quale è scaturita la collaborazione tra Comune e Provincia sul tema, con la  prospettiva condivisa di non trasformare il dibattito sulla Città  metropolitana in un laboratorio tra addetti ai lavori. Si tratta piuttosto  di far emergere i benefici concreti che tutto il territorio potrà cogliere  da un nuovo assetto di governo metropolitano, con una semplificazione di  procedure e di costi da una parte e dall’altra con risposte mirate a  problemi e sfide che i cittadini vivono già su scala extracomunale”.

Prossimo passo, una seduta congiunta dei due Consigli provinciale e comunale di  Firenze che consentirà di arricchire il confronto di nuovi elementi di  valutazione, anche in ordine al rapporto con i governi nazionale e  regionale.

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SULL’ESEMPIO DI ROMA. “Dopo  l’approvazione del decreto per Roma capitale e l’insediamento dell’assemblea capitolina – ha detto Spini – bisogna darsi una smossa altrimenti rimarremo indietro. D’altro canto sono le stesse cittadine e gli stessi cittadini della nostra città  metropolitana con i loro spostamenti e le loro pendolarità a dirci che i  problemi sono comuni”.

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