giovedì, 25 Aprile 2024
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Firenze ricorda Nassiriya. Renzi: ”Italiani scoprirono appartenenza”

Anche quest’anno il Comune ha reso omaggio ai caduti militari e civili e ai 19 italiani che persero la vita in Iraq, nell’attentato del 12 novembre 2003.

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Nassiriya, a dieci anni dall’attentato del 12 novembre 2003, Firenze ricorda i 19 italiani che persero la vita.

LA COMMEMORAZIONE. La commemorazione stamani in piazza dell’Unità, in occasione della giornata della memoria per i caduti in missioni di pace. “A nome della città di Firenze – ha detto il primo cittadino –  esprimo la vicinanza di tutti i fiorentini per questo appuntamento che è, innanzitutto, il ricordo del decennale della strage di Nassiriya. Non perché quella strage sia stata una strage diversa dalla altre, come se si potesse immaginare una classifica del dolore, ma perché in quel momento, in quel terribile 12 novembre di dieci anni fa, nel riconoscere il dolore per i caduti, gli italiani si sentirono probabilmente più consapevoli di un’appartenenza”.

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LA CERIMONIA. Nel suo intervento il sindaco Renzi ha parlato anche delle missioni internazionali: “Qualcuno mette in discussione il valore del contributo italiano alle missioni internazionali – ha aggiunto il sindaco -. Ricordiamo come in un mondo globalizzato il bisogno di democrazia e libertà si esprime anche attraverso la presenza delle nostre donne e dei nostri uomini sulle frontiere più difficili”. “Verrebbe voglia di andare a leggere i giornali di queste ultime 48 ore – ha proseguito – per capire quanto questo sia un valore che rimane per sempre: penso alla lettera di ieri del bassista dei Pink Floyd, Roger Waters, che ha spiegato come suo padre morto ad Anzio fosse legato da un valore profondo, quello di andare con l’esercito a difendere un popolo che allora era quasi lontano e sconosciuto. Accadeva 70 anni fa, eppure quei valori sono i valori per cui qualcuno ha perso la vita dando a noi libertà e democrazia”. “Una giornata come quella di oggi – ha concluso il sindaco – è un’occasione per dire a ciascuno di noi che essere cittadino significa qualcosa di più che essere un elettore dotato di certificato elettorale: essere cittadino significa avere valori di democrazia e libertà per i quali ancora oggi si può vivere, si può morire, ma soprattutto si può testimoniare l’appartenenza”. Alla cerimonia di commemorazione erano presenti, tra gli altri, anche l’assessore al bilancio Alessandro Petretto, i vicepresidenti del Consiglio comunale Jacopo Cellai e Salvatore Scino, il consigliere comunale Eros Cruccolini e le massime autorità cittadine.

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