Gay, lesbiche e transgender che hanno avuto figli da precedenti relazioni eterosessuali. Per loro nasce a Firenze un’associazione che offre supporto e consulenze legali e psicologiche. Si chiama “Rete Genitori Rainbow” e si propone come punto di riferimento nazionale.
UN FENOMENO SOMMERSO. In Italia, secondo una ricerca svolta nel 2008 da Arcigay (l’unica del genere finora realizzata) sono 100mila i figli nati da un genitore omosessuale. “E’ un fenomeno totalmente sommerso – spiega Fabrizio Paoletti, ingegnere fiorentino, cofondatore della Rete Genitori Rainbow –. Solo una piccola parte di loro si rivolge alle associazioni, soprattutto per problemi legati all’anonimato”.
LE LORO STORIE. “Sulle spalle di questi genitori pesano le difficoltà legate alla comprensione della propria identità, al timore di dichiararsi in famiglia e nei confronti dei figli – continua Paoletti – o ancora i problemi connessi alla separazione, spesso conflittuale, dall’ex compagna o compagno. Spesso c’è molta paura e diffidenza verso il genitore che si dichiara omosessuale”.
HELP LINE. La Rete Genitori Rainbow offre supporto psicologico e legale, grazie ad una community web con forum dedicati ed help-line su skype e sui principali social network. Nelle prime due settimane di attività del sito internet sono molte le richieste di supporto arrivate online. In cantiere c’è anche l’organizzazione di gruppi di auto-aiuto e di seminari in varie parti d’Italia.
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