venerdì, 26 Aprile 2024
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Guarda se sbadiglia e vedrai se ti ama

Lo sbadiglio è contagioso. Ma lo è ancor di più tra persone che condividono un certo legame affettivo. A dimostrarlo è uno studio dell'Università di Pisa e dell'Istc-Cnr.

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L’effetto contagioso dello sbadiglio, è ben noto a tutti. Una persona inizia e le altre lo seguono. Quello che è meno noto, invece, è che lo sbadiglio contagia più frequentemente e velocemente le persone legate da una certa affinità o legame empatico: amici, coppie o parenti. Il contagio emotivo è stato dimostrato per la prima volta da uno studio condotto dal museo di storia naturale e del territorio dell’Università di Pisa e dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Ist-Cnr) di Roma.

SBADIGLIO SPONTANEO E CONTAGIOSO. Lo sbadiglio spontaneo, quello tradizionale non evocato da altri sbadigli, è presente nel nostro pianeta da almeno 200 milioni di anni e può indicare noia, stress, fame, stanchezza o il passaggio dal sonno alla veglia. L’altro tipo di sbadiglio, quello “contagioso”, è più moderno e dimostrato solo su due tipi di scimmie (scimpanzè e babbuini gelada), nell’uomo e ipotizzato per gli animali con capacità cognitive e affettive come il migliore amico dell’uomo, il cane.

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LO STUDIO. Durante lo studio, sostenuto anche dal giardino zoologico di Pistoia, dal parco zoo Falconara (An) e dal parco zoo punta verde di Lignano Sabbiadoro, sono stati raccolti dei dati etologici nel corso di un anno, osservando gruppi di individui, in Italia e Madagascar, in vari contesti: durante i pasti, al lavoro, sul treno e in molte altre situazioni quotidiane. Le persone coinvolte appartenevano a diverse nazionalità, includendo anche persone tra loro sconosciute, conoscenti che si frequentano per scelta, parenti stretti e compagni di vita.

I RISULTATI. “Un’analisi statistica – spiega uno dei ricercatori dell’Università di Pisa, Ivan Norscia – ha rivelato che la presenza e la frequenza di contagio non è influenzata da differenze di contesto sociale o dalle modalità di percezione (sentire uno sbadiglio evoca una risposta tanto quanto vederlo, o vederlo e sentirlo), né da differenze di età, di genere o di nazionalità. Ciò che influenza il contagio – prosegue –  è la qualità della relazione che lega chi sbadiglia e chi ‘riceve’. È più probabile che una persona ‘ricambi’ se ad aver sbadigliato è una persona amata”. Il contagio è massimo tra familiari o coppie e diminuisce progressivamente tra amici, conoscenti e sconosciuti, in cui è minimo.

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CERVELLO ED EMOZIONI. “Esistono studi che mostrano come le zone del cervello che si attivano durante la percezione di uno sbadiglio altrui sono in parte sovrapposte a quelle legate alla sfera emotiva – conclude Elisabetta Visalberghi, coordinatore Unità di primatologia cognitiva dell’Istc-Cnr – Possiamo quindi dire che lo sbadiglio può essere indice non solo di noia, ma di empatia”.

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