In poco più di tre anni e mezzo dall’aeroporto fiorentino di Peretola sono passati 11 milioni di euro, tutti senza essere regolarmente dichiarati. Sono oltre 360 i viaggiatori che hanno tentato di trasferire il denaro in un modo assolutamete artigianale: niente operazioni bancarie, bensì la cara e vecchia valigia dotata di doppio fondo. C’è anche chi, per driblare i controlli, ha nascosto le banconote nel caffé o addirittura nelle spazzole per capelli.
I FURBETTI. I dati arrivano dalla guardia di finanza e dall’Agenzia delle dogane. Solo nei primi nove mesi di quest’anno sono stati intercettati 97 “corrieri”, per un totale di 2,8 milioni non dichiarati. I furbetti sono sia stranieri che italiani, di quest’ultimi la maggior parte è risultata abitare in provincia di Firenze.
DESTINAZIONE CINA. A prendere il volo dallo scalo fiorentino è soprattutto il denaro contante in mano a cittadini cinesi residenti in Toscana e in altre regioni del centro Italia. Chi invece arriva all’aeroporto con ingenti somme è diretto in genere verso Arezzo (per l’acquisto di prodotti di oreficeria) o verso Firenze e Prato (per comprare articoli del “pronto modo”).
NASCONDIGLI INGEGNOSI. I soldi non sono nascosti solo nella classica valigia con il doppio fondo: la guardia di finanza ha trovato banconote occultate nel caffè o in pupazzi di peluche. Nell’ultimo caso accertato, un 24enne cinese diretto a Shanghai ha celato 27 delle 46 banconote (da 500 euro) trasportate, all’interno di una spazzola per capelli.
LE REGOLE. La legge prevede la dichiarazione in caso di importazione o esportazione di somme superiori ai 10mila euro. Chi sgarra rischia una multa il cui importo è calcolato in base alla quantità di denaro (il 5 per cento, per ogni euro oltre la soglia consentita e comunque non inferiore a 200 euro).