sabato, 20 Aprile 2024
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Il segreto dei piloti di F1? Hanno il cervello ”plastico”

Campioni di Formula uno, questione di testa, anzi di cervello. Ma attenzione piloti non si nasce, si diventa.

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Campioni di Formula uno, questione di testa, anzi di cervello. Secondo uno studio svolto a Pisa, la conformazione neuronale del cervello di chi guida le monoposto è diversa da quella delle persone comuni e permette di rispondere in modo migliore a sollecitazioni anche molto importanti, come succede sule piste automobilistiche. Ma attenzione piloti non si nasce, si diventa.

LO STUDIO. Giorgio Bernardi, giovane dottorando dell’Università di Pisa, ha sottoposto a una serie di test i piloti, monitorandoli grazie a una risonanza magnetica. Con questa ricerca è stato dimostrato che il cervello si può addestrare, fino addirittura a modificarlo nella sua conformazione neuronale.

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I RISULTATI. I piloti di Formula Uno, ad esempio, grazie al continuo allenamento e la costante sollecitazione a prestazioni ad alto livello, hanno una diversa connettività funzionale tra distinte regioni cerebrali implicate nei processi visuo-motori rispetto ai soggetti normali. In altre parole, il loro cervello funziona in modo diverso rispetto alle persone comuni.

IMPLICAZIONI. Questo studio, condotto in collaborazione con il dipartimento di Medicina interna dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana e con Formula Medicine di Viareggio, ha importanti implicazioni. I risultati possono aprrire nuove strade per lo sviluppo di strategie riabilitative in pazienti con ictus o altri danni cerebrali.

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