La riforma federalista? “Deve andare avanti nonostante i problemi della Lega Nord”. Lo affermano i senatori Maria Fortuna Incostante del Pd e Andrea Pastore del Pdl, intervenuti oggi pomeriggio alla lezione di Eunomia Master 2012 dal titolo “Federalismo e sussidiarietà”, ospitata a Roma a Palazzo San Macuto, sede periferica della Camera dei Deputati. A coordinare l’incontro sono stati Enzo Cheli, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale e presidente dell’Associazione Eunomia, e Dario Nardella, vicesindaco di Firenze e direttore dell’Associazione Eunomia.
FEDERALISMO. La riforma federalista, secondo la senatrice Incostante, “discende da un dibattito che precede e prescinde la spinta federalista della Lega Nord. La necessità di avvicinare il cittadino alle istituzioni e ai livelli più prossimi per l’erogazione dei servizi era già presente nelle leggi Bassanini e a livello più complessivo nei lavori della Bicamerale. Tra l’altro, la legge 42 è stata approvata dal Parlamento con ampio consenso e quindi – aggiunge la senatrice – credo che l’attuazione del federalismo debba andare avanti nonostante i tanti problemi che la Lega sta affrontando in queste ore”.
UN PROCESSO IRREVERSIBILE. Su Lega e federalismo, interviene anche il senatore Pastore: “La riforma federalista è un processo irreversibile. Consideriamo – prosegue il senatore del Pdl – che ci sono alcuni decreti attuativi già approvati che tra poco, nel giro di due anni, entreranno in vigore. Sarebbe da irresponsabili non completare quel processo. Piuttosto occorrerebbe la riforma costituzionale istitutiva della Camera federale e di revisione delle materie attribuite a Stato e Regioni”.
FINANZIAMENTI AI PARTITI. E sui finanziamenti ai partiti la senatrice Incostante ha detto: “I partiti devono fare un passo deciso per quanto riguarda le risorse economiche che vengono loro versate e la gestione delle stesse”. E Pastore: ” Il male è alla radice perché il rimborso elettorale non viene effettuato sulla base delle spese effettivamente sostenute, ma in modo forfettario. Serve dare un segno di trasparenza e ben venga l’accordo tra Pdl, Pd e Terzo Polo: è un primo passo in questa direzione”.