sabato, 14 Dicembre 2024
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Infrastrutture, 22mila posti di lavoro fino al 2013

Sedici miliardi spesi in infrastrutture dal 2000 ad oggi, altri 15 programmati fino al 2013. Investimenti in grado di far ripartire la Regione e creare posti di lavoro. “A patto di costituire una cabina di regia - mette in chiaro l'assessore Riccardo Conti - che consenta di accordare i suoni quando un'opera riguarda più soggetti ed istituzioni”.

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Dal 2000 ad oggi la Regione ha programmato e realizzato in Toscana oltre 16 miliardi di investimenti, tutti cantierati o ultimati. Altri 15 miliardi sono programmati fino al 2013. Non riguardano solo strade e trasporti, che sono il 43% dell’intera torta (13 miliardi fino al 2013). Non sono neppure solo soldi della Regione: alcuni arrivano dallo Stato, altri dagli enti locali e altri ancora da privati come le Ferrovie.

Questa grande mole di investimenti ha comunque creato 16mila posti di lavoro tra il 2000 e il 2009 e altri 22mila ne potrebbe creare fino al 2013, facendo crescere il Pil di 4,5 miliardi fino al 2009 e di altri 3,82 attesi fino al 2013. Più di quello che le infrastrutture hanno prodotto, secondo i dati presentati oggi, in tutto il resto d’Italia.

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“Il deficit di infrastrutture è stato per il 50% un problema, una zavorra per lo sviluppo, e per il 50% un alibi – conclude l’assessore Conti – Ora l’alibi non c’è più e rimane un 50% di opportunità”.

Rispetto all’Europa, la Toscana ha ancora poche strade, autostrade e aeroporti. Se 100 è la media dell’Ue, l’indice toscano è 89 per le strade e 37 per gli aeroporti. Anche questi numeri sono stati illustrati stamani. Ma su ferrovie e porti la Toscana già può vantare una media avanzata: rispettivamente 126 (più di Provenza e Catalogna) e 156 (contro il 250 della Catalogna e il 431 della Provenza). Vanno semmai ridotti I tempi di realizzazione.

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“Per le grandi opere sono serviti in passato 60 mesi” annota il ricercatore dell’Irpet Stefano Casini Benvenuti. Troppi, conferma anche l’assessore Conti.

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