Dopo il caso Castello un altro assessore lascia la giunta. Si tratta dell’assessore ai lavori pubblici e alle politiche della casa Paolo Coggiola, che questa mattina si è incontrato con il sindaco Leonardo Domenici per consegnare la lettera di dimissioni dalla giunta.
E il sindaco ha “molto apprezzato il contenuto della lettera sul piano politico, amministrativo e personale”, e ha ringraziato Paolo Coggiola “per il lungo rapporto di collaborazione di questi anni e per il lavoro costruttivo al servizio della città”. Domenici “ha preso atto con rammarico della decisione, pur comprendendone le ragioni” e nel confermare a Paolo Coggiola “grande stima ed amicizia”, ha espresso l’auspicio che “l’avvio di una nuova fase della vita politica cittadina, in vista delle primarie e delle elezioni amministrative, possa contribuire a chiarire e rasserenare la situazione, anche attraverso la costruzione di una coalizione di centrosinistra”. E ha auspicato “che questo possa portare il partito a cui Paolo Coggiola aderisce ad una riconsiderazione delle posizioni espresse”.
Questo è il testo della lettera di dimissioni consegnata dall’assessore Paolo Coggiola al sindaco Domenici:
“Caro Leonardo,
e’ con profonda amarezza che compio l’atto formale delle mie dimissioni dalla Giunta fiorentina ed al quale sono tenuto, viste le circostanze, per intima convinzione ed in ossequio alla decisione che con il mio Partito abbiamo assunto. Ho detto amarezza per l’interrompersi anzitempo di una esperienza amministrativa significativa per la citta’ perche’ caratterizzata dalle realizzazioni concrete invece che per le chiacchere ed alle quali ho concorso con coscienza, scienza e conoscenza.
In questi giorni, indipendentemente dall’inchiesta giudiziaria che fa’ e fara’ il suo corso, sono state gettate ingiustificate palate di fango su di te, sui compagni ed amici Biagi e Cioni e piu’ in generale su tutta la tua Giunta della quale sono onorato di avere fatto parte. Scrivo questa lettera dopo aver condotto questa mattina la riunione per l’esecutivo LODE relativamente al bando regionale per l’acquisizione di fondi destinati all’edilizia sociale ed aver partecipato alla riunione di Giunta per l’approvazione delle mie ultime delibere. In questi anni, con l’ampia e l’incondizionata fiducia che hai riposto in me, ho fatto molte cose: messo in sicurezza ed a norma tutte le scuole fiorentine, messo in sicurezza idraulica la citta’, messo in funzione il depuratore di S.Colombano, portata la raccolta differenziata dal 17 a quasi il 40%, organizzato il servizio idrico integrato e realizzato l’impianto di filtri a carbone per il quale ormai piu’ del 30% dei fiorentini devono l’acqua “del Sindaco”, conclusi i programmi di edilizia popolare impostati da Tea Albini ed implementato ed avviato importanti programmi di edilizia sociale.
Ricordi quando mi dicesti che dovevo fare tre cose e cioe’ riorganizzare il servizio idrico, fare il Palazzo di Giustizia e non farti trovare, per quanto riguarda i rifiuti, nella situazione di Napoli? In coscienza credo di avere compiuto quanto richiestomi. E ci sono cose che non ho concluso e che avrei voluto concludere: in particolare, visti i temi dell’oggi, il progetto di riqualificazione delle Piagge e per il quale il nostro obiettivo era quello di costituire una Societa’ di Trasformazione Urbana a capitale prevalentemente pubblico quale anche modalita’ innovativa di condurre le trasformazioni urbanistiche cosi’ come l’esito degli studi di fattibilita’ che ho illustrato in Giunta hanno dimostrato. Questa scelta di modello gestionale era insita anche nelle previsioni del Piano Strutturale e cio’, insieme alle altre scelte della perequazione ed a quella di destinare il 50% della capacita’ edificatoria all’edilizia a canone sociale concordato con l’Amministrazione, costituiva un evidente e ben marcato interesse pubblico non certo ben gradito dai potenti interessi immobiliari che si muovono e si muoveranno nella nostra citta’.
Ma cosi’ non e’ stato! La debolezza, la superficialita’, il pressappochismo dei gruppi dirigenti del quadro politico complessivo ed in particolare del PD ormai balcanizzatosi sull’altare del feticcio delle primarie, non e’ stato e non e’ in grado di reagire,non certo alla Magistratura che fa’ il suo mestiere, ma al complesso mediatico che, anch’esso, superficiale e pressappochista se non sapientemente ispirato non separa mai i fatti dalle opinioni. Ritorna la questione morale sulla quale, entrambi ce ne ricordiamo bene, non si possono fare sconti a nessuno. Insieme all’amarezza ho anche un tormentato sentimento di tristezza per l’atto che compio perche’ lo sento, sul piano personale, come un tradimento ed un atto di vigliaccheria nei tuoi confronti lasciandoti solo in questa tempesta. Ti devo molto per la stima e l’amicizia che mi hai dimostrato anche quando ho compiuto l’atto pubblico di dissenso sulla ridicola questione dei lavavetri e che tu pubblicamente hai rimarcato e nello stesso tempo riaffermando la tua fiducia nei miei confronti.
Purtroppo non sempre tutto e’ nel potere dei singoli: la politica e’ una scienza esatta e risponde alle leggi della meccanica nei suoi aspetti statici e dinamici. Ti ringrazio nuovamente per tutto quello che mi hai consentito di fare e ti prego di estendere il ringraziamento ed il sentimento di profonda amicizia che ho nei confronti di tutti i colleghi e (senza offesa per nessuno) compagni con i quali ho lavorato in questi anni. Sicuro che la vita ci consentira’ di poter avere nuove occasioni di lavoro comune ti saluto affettuosamente”.