Cartelli intimidatori, contenenti minacce di morte, sono stati trovati appesi alle porte delle stanze della Lega Nord Toscana in consiglio regionale. A darne notizia lo stesso capogruppo di lega Nord Toscana, Antonio Gambetta Vianna che, in chiusura dei lavori dell’aula, ha reso noti all’assemblea gli accadimenti della mattinata.
REGIONE. L’episodio è successo questa mattina sia in Consiglio Regionale che in Consiglio Provinciale a Firenze. Intorno alle 10,30 – racconta la Lega in una nota – un dipendente del gruppo consiliare del Carroccio, rientrando nel proprio ufficio, ha trovato sulla porta e sull’adiacente armadietto due post-it recanti la stessa scritta minatoria: “Per il bene dell’Italia tutta unita contro mafie e corruzione, morte alla Lega, Bossi in galera!”. È stata immediatamente avvertita la vigilanza interna che ha provveduto a far intervenire la Digos e la Polizia Scientifica per i rilievi e le impronte.
PROVINCIA. Intorno alle ore 12, invece, sono stati trovati altri due post-it minatori, uno sulla porta di un altro ufficio del gruppo leghista in Palazzo Panciatichi, l’altro nei locali del gruppo consiliare del Carroccio in Provincia. “Le minacce contro di noi – ammettono in una nota congiunta i consiglieri regionali Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri e il capogruppo del Carroccio alla Provincia di Firenze, Marco Cordone – stanno a significare che il nostro Movimento, come forza politica antisistema, dà noia a qualcuno, soprattutto a chi non vuole che le cose cambino nel nostro Paese. Siamo impegnati nella cosiddetta ‘rivolta fiscale’ contro quella tassa ingiusta che è l’Imu, siamo impegnati a difesa del mondo del lavoro contro le continue tasse che ormai portano troppo spesso al suicidio piccoli imprenditori in difficoltà, lavoratori e disoccupati. Siamo l’unica voce di opposizione in un’Italia nella quale anche certi dirigenti sindacali vanno ridenti a pranzo e a braccetto con i membri di quel Governo di banchieri che, invece, dovrebbero combattere. Siamo gli unici dalla parte del Popolo, gli unici che hanno avuto la forza di fare pulizia interna cacciando e facendo dimettere quelli che hanno preso soldi pubblici. Diamo fastidio e per questo ci colpiscono e ci minacciano. Ma le minacce per noi sono benzina per andare avanti. La Lega non morirà mai. Riteniamo non da Paese civile il fatto che tutti i giorni esponenti politici del Movimento politico fondato da Umberto Bossi debbano sentirsi addosso il peso delle minacce”.
CONTROLLI. Gambetta ha definito “molto grave” il fatto che “persone possano circolare per il Palazzo regionale e arrivare alle stanze dei gruppi indisturbate. Significa che non c’è controllo”.
CONDANNA E SOLIDARIETA’. Il presidente di turno dell’assemblea regionale, Roberto Benedetti, oltre a condannare i fatti, ha espresso solidarietà al gruppo della Lega: “Mi farò carico di portare la questione in Ufficio di presidenza”, ha assicurato.