“Non credo – ha detto il presidente della Provincia – che un’apertura straordinaria si possa considerare una misura contro la crisi, mentre vedo molto chiaramente, in iniziative come queste, il pericolo che preconizzava Campaini: l’incentivo al consumismo e la discutibile equiparazione tra il ‘godere’ il tempo libero e il ‘comprarlo’“.
“Inoltre non si può sempre andare in deroga a tutto – ha proseguito Barducci -, è un messaggio politicamente sbagliato e pericoloso. I diritti dei lavoratori, l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale non sono fatti scontati, ma assai più ‘sacri’ di tante altre festività che non oseremmo mai discutere”.
“Il fatto che in Italia il 1° maggio fu soppresso durante il ventennio fascista ci ricorda quanto questa festa sia collegata al tema dei diritti e della libertà individuale. Perciò – ha concluso – mi auguro di cuore che il Comune ci ripensi, e che il 1° maggio anche a Firenze si festeggino i lavoratori, come in gran parte del mondo”.