Dopo due mesi di discussioni e oltre sei di dibattito (ben condito da polemiche varie), il nuovo regolamento comunale sulle aperture straordinarie degli esercizi commerciali nei giorni festivi è pronto. L’anno prossimo i negozianti lavoreranno 18 domeniche l’anno più l’Epifania (data in cui scattano i saldi) e 1° maggio.
DENTRO LE MURA. Prima di tutto facciamo le dovute distinzioni. La data del primo maggio (che rimane a libera scelta di esercenti e lavoratori), vale soltanto per i negozi del centro storico. La motivazione infatti risiede nella vocazione turistica fiorentina e nei lauti incassi che potrebbero derivare da ponti e brevi vacanze primaverili (anche se quest’anno la Festa dei Lavoratori cade di domenica).
1° MAGGIO. Ma non c’è un “caso Firenze” sottolinea il vicesindaco Dario Nardella. A tenere i bandoni alzati per il 1° maggio saranno anche Siena, San Gimignano e Viareggio, tanto per citarne qualcuna in Toscana, Verona, Genova, Venezia e via dicendo. Non apriranno invece i negozi milanesi e quelli della Capitale.
FUORI DALLE MURA. Le deroghe alle chiusure domenicali, invece, riguardano gli esercizi commerciali fuori dal centro (gli altri possono aprire anche tutte le domeniche). Stessa cosa per San Giovanni.
CENTRI COMMERCIALI NATURALI. I Centri Commerciali Naturali, invece, hanno un regolamento a sé, ma il numero delle deroghe è stato ridotto e le aperture nei festivi dovranno essere pianificate ogni 6 mesi con l’amministrazione comunale.
PER TUTTI. Per tutti vale l’obbligo di chiusura entro le 24, alimentari o no che siano. Giro di vite annunciato anche sulla vendita di alcolici: il limite alle bevande da asporto potrebbe arretrare fino alle 21.